Oggi si potrebbero leggere anche solo queste tre cose e non fare più niente, che già sarebbe abbastanza.
Julián Carrón_«A Madrid e all’origine del matrimonio con Goethe, Cristo, Pavese e Lewis»
Giuliano Ferrara_«Don Gelmini e Pasolini»
Renato Farina_«Dio c'entra con tutto»
sabato, dicembre 29
L'eterno che entra nel tempo
Anche se con un po' di ritardo, pubblichiamo il discorso di don Pino al presepe vivente del Martinengo, a Milano.
«Un gesto iniziato, accaduto, duemila anni fa, accade adesso. Non perché lo produciamo noi, perché il tempo è di Dio, la storia è di Dio. E il tempo di Dio è il presente. Per noi, il tempo passa. Gli angioletti diventano grandi, fanno i pastori, poi i pastori diventano ancora più grandi. Si sposano, non si sposano, nascono altri angioletti, ma il tempo, il tempo è di Dio. E il tempo di Dio è il presente. Ogni anno che passa noi ci avviciniamo, passo dopo passo, come i passi di questa sera, a quel tempo che è solo presente. A quel momento colmo di appagamento, dice il Papa nella nuova enciclica, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. L’eternità inizia nel tempo, l’eterno entra nel tempo. Così attraverso i volti dei nostri figli, dei nostri amici, attraverso questi segni che noi amiamo, siamo introdotti al fatto che riaccade questa sera. Nessun uomo, anche se molti uomini non se ne accorgono, anche se molti uomini usano le loro migliori energie per combatterlo, nessun uomo può fermare Dio che entra nel tempo. Dio che diventa carne, nel tempo. Dio che diventa presenza umana, nel tempo».
Leggi qui l'intero intervento.
«Un gesto iniziato, accaduto, duemila anni fa, accade adesso. Non perché lo produciamo noi, perché il tempo è di Dio, la storia è di Dio. E il tempo di Dio è il presente. Per noi, il tempo passa. Gli angioletti diventano grandi, fanno i pastori, poi i pastori diventano ancora più grandi. Si sposano, non si sposano, nascono altri angioletti, ma il tempo, il tempo è di Dio. E il tempo di Dio è il presente. Ogni anno che passa noi ci avviciniamo, passo dopo passo, come i passi di questa sera, a quel tempo che è solo presente. A quel momento colmo di appagamento, dice il Papa nella nuova enciclica, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. L’eternità inizia nel tempo, l’eterno entra nel tempo. Così attraverso i volti dei nostri figli, dei nostri amici, attraverso questi segni che noi amiamo, siamo introdotti al fatto che riaccade questa sera. Nessun uomo, anche se molti uomini non se ne accorgono, anche se molti uomini usano le loro migliori energie per combatterlo, nessun uomo può fermare Dio che entra nel tempo. Dio che diventa carne, nel tempo. Dio che diventa presenza umana, nel tempo».
Leggi qui l'intero intervento.
venerdì, dicembre 28
Il blog dell'elefantino

martedì, dicembre 25
Santo Natale 2007

Benedetto XVI, Spe Salvi
sabato, dicembre 22
«Pronto, sono Silvio»

Il presidente della Camera ha recitato l'ormai usuale siparietto: "intercettazioni così non va", "diritti violati", "garantismo con tutti", ecc. ecc., ma puntualmente le telefonate private finiscono su tutti i giornali, e chissà come dalla magistratura trapelano sempre certi file.
Va bene la predica che la raccomandazione non si fa, che se l'Italia va male è colpa di questa gente, e balle varie, ma, parliamoci chiaro, chi non raccomanderebbe ragazze così?
venerdì, dicembre 21
Dopo la piccola, la grande moratoria: ecco l'appello

Leggilo qui.
Lanciata la bomba, la battaglia è iniziata: leggi qui l'0biezione di Adriano Sofri, e qui la nuova risposta di Ferrara.
domenica, dicembre 16
Mamma li turchi a Yokohama
Mamma li turchi

giovedì, dicembre 13
mercoledì, dicembre 12
Sgarbi secondo Sgarbi

«Io sono convinto di aver sempre ragione. Sono gli altri controcorrente, io ho la corrente buona (…). In me convivono due elementi: uno sofistico, per cui potrei dimostrare qualunque cosa – ed è un elemento luciferino –; l’altro è un elemento cristiano per cui difendo sempre il più debole, soprattutto se è innocente. Non capisco l’idea per cui uno paga e l’altro no. Coppola sì e gli altri costruttori no, Craxi sì e De Mita no (…).
Ho avuto buoni maestri. Quando mi sono formato non si leggeva nulla se non autori come Marcuse. Croce non si leggeva. Io leggevo Céline, “Viaggio al termine della notte”, leggevo quello che gli altri non leggevano. Mio padre aveva questi libri…
E poi ho subito l’ascendente di persone di grande passione come Francesco Arcangeli e Giovanni Testori».
(Vittorio Sgarbi a PROMESSI SPOSI PER LA CITTÀ CONTEMPORANEA)
«Che cosa cercate?» (Gv 1, 38)

«Nessuno può dire che il cristianesimo è complicato. Cristo si pone come risposta a ciò che sono io. Basta una presa di coscienza attenta, tenera, appassionata di me stesso, che mi spalanca e mi dispone a riconoscere. (…) Non preoccupatevi se tante volte decadiamo. Ripartiamo subito con lui. Siamo figli del “sì” di Pietro».
(Julián Carrón)
Questo è leggere
«La poesia che leggiamo sarà nostra quando l’avremo assimilata a qualche nostra esperienza profonda che ci garantisca di non sfuggirci» (Giacomo De Benedetti)
Grazie al professor Motta della Cattolica per quello che ci ha insegnato, grazie a Teresa senza cui non l'avremmo mai ascoltato, naturalmente grazie a Montale.
Grazie al professor Motta della Cattolica per quello che ci ha insegnato, grazie a Teresa senza cui non l'avremmo mai ascoltato, naturalmente grazie a Montale.
Luttazzi off off

Accetto volentieri la divisione del mondo in buoni e cattivi, e mi metto dalla parte dei cattivi, che per fortuna sono in maggioranza, altrimenti con una maggioranza di buoni saremmo in Urss o nel paese dei Talebani: però alla fine i cattivi hanno il diritto di vedere i buoni off off Broadway. Non è che abbiamo stravinto? Ci farà male al pancino?»
(Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi)
venerdì, dicembre 7
Direttori_Polito all'Unità?

Antonio Polito, senatore eletto con la Margherita, già direttore del Riformista, vicedirettore di Eugenio Scalfari alla Repubblica, e tante altre cose, sarebbe il prossimo direttore de l'Unità. Lo rivela in esclusiva Dagospia secondo cui la famiglia Angelucci (editori di Libero) avrebbe messo le mani sul giornale diretto da Furio Colombo. Al suo posto l'intellettuale napoletano che ammiriamo settimanalmente sul Foglio per i suoi interventi moderati ma incisivi, di sinistra ma moderna, riformista, aperta, veltroniana anche, ma con sostanza e pensiero. Degli altri, è il primo che voteremmo.
Leggi qui l'articolo di Dago e l'intervista di Sabelli Fioretti a Polito.
giovedì, dicembre 6
"Vorrei sapere perché"

«Leggevo tantissimo, inseguivo la commozione, cercavo un rapporto fra l'architettura e la vita, perché penso che l'architettura sia il disegno di un luogo da abitare, e non da guardare, come la gran parte delle architetture che si fanno adesso». (...) In definitiva, si sente capito o solo venduto? «Mah, io ho molti amici. Voglio dire che non c'è da capire, ma da amare».
Leggi qui.
mercoledì, dicembre 5
Salviamo il 5 per mille
Il non profit italiano chiede al governo di non approvare il vergognoso emendamento presentato dal Governo all'art. 84 del Ddl 1817 (legge Finanziaria 2008) che stabilisce per il 5 per mille 2008 "la spesa nel limite massimo di 100 milioni di euro". Emendamento che di fatto ridurrebbe il 5 per mille ad uno striminzito 1 per mille!
Sottoscrivi qui.
Sottoscrivi qui.
Vita da poliziotto

Leggi qui.
Sesso sicuro di stato

(Giuliano Ferrara, Il Foglio, 3 dicembre)
Scarica qui l'intero pezzo dell'elefantino e anche un articolo di Cotroneo, su l'Unità, che dimostra di non averci capito niente!
venerdì, novembre 30
Islam, che cosa sei?
C'è un Islam che scrive "Una Parola in comune tra noi e voi", è l'Islam dei 138 saggi cui il Papa ha rivolto la straordinaria risposta fatta di differenza e condivisione, riconoscimento e giudizio delle reciproche identità.
Poi c'è un Islam che a Khartoum si raduna in grandi folle urlanti e chiede l'uccisione della maestra britannica Gilian Gibbson, già condannata a due settimane di carcere per blasfemia, per aver chiamato "Maometto" un semplice orsetto di peluche.
Sono forse queste due fedi diverse? E qual è l'autentica? Non è dato saperlo. A noi, a vedere questa indiscriminata sequela della fede islamica e arbitraria interpretazione del libro sacro, viene solo paura.
Poi c'è un Islam che a Khartoum si raduna in grandi folle urlanti e chiede l'uccisione della maestra britannica Gilian Gibbson, già condannata a due settimane di carcere per blasfemia, per aver chiamato "Maometto" un semplice orsetto di peluche.
Sono forse queste due fedi diverse? E qual è l'autentica? Non è dato saperlo. A noi, a vedere questa indiscriminata sequela della fede islamica e arbitraria interpretazione del libro sacro, viene solo paura.
Speranza, c'è chi ne parla ancora
Generalmente, col passare degli anni, si diventa più cinici, disillusi e lamentosi sulla vita. Ma c'è un vecchio che parla ancora di speranza. Se non è un matto, allora ha davvero qualcosa da dirci.
Qui la nuova enciclica di Benedetto XVI.
Qui la nuova enciclica di Benedetto XVI.
Casa bianca, cosa bianca, centro moderato: di che si tratta
CASINI: TRA TABACCI E DI PIETRO NULLA DA SPARTIRE…
(Adnkronos) - "Non vedo cosa hanno da spartire Tabacci e Di Pietro. Quest’ultimo sino a qualche tempo fa flirtava con Grillo, con il quale il mio partito non ha niente a che fare". Lo afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, ospite di 'Omnibus' su La7. E ancora: "Mastella e Di Pietro? Sono il cane e il gatto del governo". Il leader Udc poi respinge tutte le voci sulla cosiddetta Cosa bianca: "Casa bianca, Cosa bianca, aggregamento al centro... sono tutte baggianate. Sono tutte piccole anticipazioni, evocazioni di personaggi come Montezemolo, che se fosse qui ci direbbe che ha un altro lavoro da fare".
TABACCI A CASINI: SERVONO GENEROSITÀ E DISPONIBILITÀ…
(Adnkronos) - "Casini definisce baggianate le iniziative in campo semplicemente perché, per un superiore senso tattico, a differenza di me lui non dice le cose che intende fare. In altri termini, secondo la sua visione, se non cambia il sistema politico e non c’è spazio per un’area centrale allora ha ragione Berlusconi; diversamente, se si esce da questo bipolarismo muscolare finendola di prendere in giro gli italiani costretti a schierarsi in due opposte e inconcludenti tifoserie, allora sarà necessario costruire una formazione distinta dal partito di Berlusconi e concorrenziale con il Partito democratico e a quel punto anche lui sarebbe pronto, sia pure a malincuore par di capire, a prendere atto che non basterà l’Udc". Lo afferma Bruno Tabacci. "Fin qui -aggiunge- il Casini pensiero. Suggerirei però di non sottovalutare che per allargare lo spettro d’azione ci vogliono generosità e disponibilità. Altrimenti è la casta che si ripropone".
(Adnkronos) - "Non vedo cosa hanno da spartire Tabacci e Di Pietro. Quest’ultimo sino a qualche tempo fa flirtava con Grillo, con il quale il mio partito non ha niente a che fare". Lo afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, ospite di 'Omnibus' su La7. E ancora: "Mastella e Di Pietro? Sono il cane e il gatto del governo". Il leader Udc poi respinge tutte le voci sulla cosiddetta Cosa bianca: "Casa bianca, Cosa bianca, aggregamento al centro... sono tutte baggianate. Sono tutte piccole anticipazioni, evocazioni di personaggi come Montezemolo, che se fosse qui ci direbbe che ha un altro lavoro da fare".
TABACCI A CASINI: SERVONO GENEROSITÀ E DISPONIBILITÀ…
(Adnkronos) - "Casini definisce baggianate le iniziative in campo semplicemente perché, per un superiore senso tattico, a differenza di me lui non dice le cose che intende fare. In altri termini, secondo la sua visione, se non cambia il sistema politico e non c’è spazio per un’area centrale allora ha ragione Berlusconi; diversamente, se si esce da questo bipolarismo muscolare finendola di prendere in giro gli italiani costretti a schierarsi in due opposte e inconcludenti tifoserie, allora sarà necessario costruire una formazione distinta dal partito di Berlusconi e concorrenziale con il Partito democratico e a quel punto anche lui sarebbe pronto, sia pure a malincuore par di capire, a prendere atto che non basterà l’Udc". Lo afferma Bruno Tabacci. "Fin qui -aggiunge- il Casini pensiero. Suggerirei però di non sottovalutare che per allargare lo spettro d’azione ci vogliono generosità e disponibilità. Altrimenti è la casta che si ripropone".
martedì, novembre 27
La prima politica è vivere
All'università si imparano un sacco di cose.
Oggi per esempio un nostro professore ci ha raccontato con fare nostalgico il suo ricordo della contestazione studentesca degli anni '60 nella facoltà di architettura.
Così disse:
«Una generazione si scrolla di dosso quanto più può la generazione precedente. Ci trovavamo davanti a un mondo ereditato che volevamo cambiare, volevamo appropriarcene».
«Non può che esserci una polemica con la famiglia, perché la famiglia parcellizza, mentre uno si sente in una dimensione collettiva. La famiglia diventava un ostacolo. Da qui il grande piacere delle occupazioni, che superano i vincoli che ciascuno deriva dalla propria famiglia. Erano anche obiettivi fumosi e pretestuosi, ma la cosa molto importante era stare insieme».
«Diventare padroni del proprio destino!» Questa fu la grande conquista di quegli anni. E non importa che l'identificazione di sé nell'ideologia collettiva censurasse completamente i propri desideri, la propria esperienza, la propria stessa vita, perché «il soggetto in sé non è adeguato alla dimensione del problema».
Così ho pensato:
nel 1968 si affermava che “tutto è politica”. Questo lo si diceva dando alla frase semplicemente il significato opposto a quello che ora ha l’espressione “il personale è politico”. Voleva dire che per fare la rivoluzione si doveva rinunciare ai nostri bisogni personali, voleva dire nascondere i nostri sentimenti. (da Care compagne e cari compagni, 1978)
Si aggiungano altre perle storiche come «Agostino Gemelli era un fascista antisemita», oppure «Piazza Fontana fu un atto di terrorismo di stato fatto per fermare il fermento sociale», e ancora «Pinelli fu ucciso dalla polizia». Se non stavamo attenti ci mancava poco che ci credevamo davvero.
Oggi per esempio un nostro professore ci ha raccontato con fare nostalgico il suo ricordo della contestazione studentesca degli anni '60 nella facoltà di architettura.
Così disse:
«Una generazione si scrolla di dosso quanto più può la generazione precedente. Ci trovavamo davanti a un mondo ereditato che volevamo cambiare, volevamo appropriarcene».
«Non può che esserci una polemica con la famiglia, perché la famiglia parcellizza, mentre uno si sente in una dimensione collettiva. La famiglia diventava un ostacolo. Da qui il grande piacere delle occupazioni, che superano i vincoli che ciascuno deriva dalla propria famiglia. Erano anche obiettivi fumosi e pretestuosi, ma la cosa molto importante era stare insieme».
«Diventare padroni del proprio destino!» Questa fu la grande conquista di quegli anni. E non importa che l'identificazione di sé nell'ideologia collettiva censurasse completamente i propri desideri, la propria esperienza, la propria stessa vita, perché «il soggetto in sé non è adeguato alla dimensione del problema».
Così ho pensato:
nel 1968 si affermava che “tutto è politica”. Questo lo si diceva dando alla frase semplicemente il significato opposto a quello che ora ha l’espressione “il personale è politico”. Voleva dire che per fare la rivoluzione si doveva rinunciare ai nostri bisogni personali, voleva dire nascondere i nostri sentimenti. (da Care compagne e cari compagni, 1978)
Si aggiungano altre perle storiche come «Agostino Gemelli era un fascista antisemita», oppure «Piazza Fontana fu un atto di terrorismo di stato fatto per fermare il fermento sociale», e ancora «Pinelli fu ucciso dalla polizia». Se non stavamo attenti ci mancava poco che ci credevamo davvero.
La domanda ossessiva di Silvio: «Ma il popolo?»
La storia della nascita del Partito del Popolo italiano di Silvio Berlusconi. Da quando era solo un sogno nella mente del suo fondatore a quando - un attimo dopo - si è concretizzato. Le reazioni incredule e arrabbiate dei sodali di sempre, l'entusiasmo di chi è stato ammesso a far parte della grande arca... fino al ruolo, ancora incerto, degli alleati, passando per chiome rosse e piazze milanesi. Tutto questo in un bell'articolo di Marcello Sorgi su La Stampa del 23 novembre. Leggilo qui.
sabato, novembre 24
Daniele, l'addio e il compianto di un grande uomo

«Un soldato può morire facendo il suo mestiere, può morire per salvare civili e bambini, può morire festeggiando un ponte. Ma quel che decide è alla fine la natura del compianto, la parola che si usa, il carattere significativo di un cordoglio politico e civile per sorreggere e giustificare un'impresa militare» (Giuliano Ferrara, Il Foglio 26.11.2007)
Scarica qui l'intero articolo.
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venerdì, novembre 23
Scioperanti
Loro lottano per qualcuno che dalla loro lotta esce sconfitto.
Loro, contradditori, paradossali, inutili scioperanti.
A proposito di parrucconi
mercoledì, novembre 21
A sinistra disegnano meglio


Il simbolo, disegnato da un venticinquenne, è semplice, pulito ma al contempo forte nella comunicazione. Il carattere è originale e dà l'idea di qualcosa di nuovo, come il partito di W pretende di essere.
Dall'altra parte il risultato è piuttosto scarso. Non si notano novità rispetto alla vecchia immagine di Forza Italia: il tricolore, lo sfondo con il cielo azzurro, la font allungata in altezza e larghezza sono, nel complesso, un pugno nell'occhio. Sembra quasi che Silvio, preso dalla sua mania di conduzione personalistica del partito, l'abbia disegnato lui stesso poco prima di presentarsi in piazza San Babila, magari in Power Point. Di certo non ha investito più di qualche spicciolo nella grafica, che anche questa volta si conferma, in Italia, appannaggio esclusivo della sinistra.
"L'equivalente biologico dell'aeroplano dei fratelli Wright"
Per le staminali non si deve più uccidere. Adesso si possono ricavare dalla pelle.
Una ricerca Usa e giapponese apre una nuova era: con l'innesto di 4 geni le cellule ritornano "bambine" senza ricorrere agli embrioni.
La natura, si può dire, è sempre un po' più avanti di noi. Ci aveva, in qualche modo, già pensato.
Una ricerca Usa e giapponese apre una nuova era: con l'innesto di 4 geni le cellule ritornano "bambine" senza ricorrere agli embrioni.
La natura, si può dire, è sempre un po' più avanti di noi. Ci aveva, in qualche modo, già pensato.
Milano, speculazione o urbanistica?
Leggi qui il testo della puntata di Report che propone l'inchiesta "Cara Madunina" sulle nuove iniziative immobiliari a Milano. Esempio di intervista molto tendenziosa, tipica di un giornalismo che fa le domande ma conosce già le risposte.
martedì, novembre 20
L'importanza della squadra
Sostituzioni.
Escono Fini, Casini, Bossi. Entrano Brambilla, Storace, Rotondi.
Ma c'è l'uomo in più: il popolo italiano.
E naturalmente la libertà, tanta libertà.
Escono Fini, Casini, Bossi. Entrano Brambilla, Storace, Rotondi.
Ma c'è l'uomo in più: il popolo italiano.
E naturalmente la libertà, tanta libertà.
giovedì, novembre 15
Caduti in piedi

Miracolo a Bruxelles

Proverbi
Che bravi. Riducono i ministri a 12. Loro ne hanno 26. Il numero dei componenti del governo a un massimo di 60. Loro ne hanno 102, il più numeroso della storia della Repubblica.
Tutto, però, dalla prossima legislatura.
Come si dice, son tutti finocchi col culo degli altri.
Tutto, però, dalla prossima legislatura.
Come si dice, son tutti finocchi col culo degli altri.
Il Credo di Ferrara
Roma, Basilica di San Giovanni, 13 novembre, «Dialogo in Cattedrale» tra Giuliano Ferrara e Gianfranco Ravasi sul volume di Benedetto XVI «Gesù di Nazareth».
«A questo punto potreste obiettarmi: come fai a entrare in un discorso sul Figlio del Dio vivente se non credi? E la mia risposta è questa. La mia ragione mi dice il suo limite. Se non lo riconoscessi sarei padrone della mia vita e della mia morte, sarei un nichilista. La mia ragione mi dice che sono un credente, sebbene non disponga di una fede personale e confessionale praticamente vissuta. Credo nel concetto matematico e fisico di infinito, che segna il mio limite e lo descrive. Credo che mio padre e mia madre non siano l'origine biologica del mio Dna ma un semplice e irrisolto mistero d'amore. Credo che l'altro, la persona umana o anche solo il suo progetto o anche solo il suo ricordo, sia titolare di diritti che sono al tempo stesso i miei doveri, e che questo ciclo della delicatezza e del rispetto tra le generazioni sia stato messo a punto, nella sua massima perfezione, dentro la civilizzazione cristiana del mondo. Credo che non tutto sia negoziabile e relativo. Ed è già un bel credere, ve lo assicuro.
In più credo nella fede degli altri, la rispetto e la amo, in un certo senso la desidero».
Scarica qui l'intero intervento.
«A questo punto potreste obiettarmi: come fai a entrare in un discorso sul Figlio del Dio vivente se non credi? E la mia risposta è questa. La mia ragione mi dice il suo limite. Se non lo riconoscessi sarei padrone della mia vita e della mia morte, sarei un nichilista. La mia ragione mi dice che sono un credente, sebbene non disponga di una fede personale e confessionale praticamente vissuta. Credo nel concetto matematico e fisico di infinito, che segna il mio limite e lo descrive. Credo che mio padre e mia madre non siano l'origine biologica del mio Dna ma un semplice e irrisolto mistero d'amore. Credo che l'altro, la persona umana o anche solo il suo progetto o anche solo il suo ricordo, sia titolare di diritti che sono al tempo stesso i miei doveri, e che questo ciclo della delicatezza e del rispetto tra le generazioni sia stato messo a punto, nella sua massima perfezione, dentro la civilizzazione cristiana del mondo. Credo che non tutto sia negoziabile e relativo. Ed è già un bel credere, ve lo assicuro.
In più credo nella fede degli altri, la rispetto e la amo, in un certo senso la desidero».
Scarica qui l'intero intervento.
lunedì, novembre 12
Omicidio Perugia_rassegna stampa
Tre articoli e un breve commento su Meredith, i suoi assassini e la tragedia della noia. «C’è un vuoto tremendo di educazione, manca un'ipotesi positiva con cui affrontare le proprie giornate». Leggi qui.
L'ideale che fa vivere e morire

Riproponiamo il giudizio di don Luigi Giussani per il Tg2 di quel giorno.
Che orrore!
Che vergogna!
« Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor».
Il Pianto antico di Carducci custodisce nel cuore della nostra storia quel mistero per cui Dante Alighieri prega la Madonna perché una ricchezza di umanità nuova affermi la vittoria del bene attraverso il suo dolore di sposa e di madre:
« In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
Così in noi diventa grande l’urto del cuore per il giudizio della signora, moglie del brigadiere Coletta, che ha parlato davanti alle telecamere del telegiornale.
« In te misericordia», perché l’uomo cade senza conoscere il dove, il come e il quando.
« In te pietate», perché l’uomo è debole, contraddittorio e fragile fino alla morte.
« In te magnificenza» è il comunicarsi di una forza di vittoria come luce finale.
Bontà è il motivo di azione per l’uomo.
Quanto canto popolare potrebbe risorgere, se una educazione del cuore della gente diventasse orizzonte di azione dell’Onu, invece che schermaglia di morte - favorita da quelli che dovrebbero farla tacere - tra musulmani ed eredi degli antichi popoli, ebrei o latini che siano. E questa sarebbe la vera ricchezza della vita di un popolo!
Se ci fosse una educazione del popolo, tutti starebbero meglio.
La paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare.
La testimonianza di Dante Alighieri è rifiorita nel dolore della signora Coletta:
« In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
domenica, novembre 11
Architetti cercasi
«Io ora distruggo questa mia casa abusiva
e scaccio il “geometro” nazionale
venduto al cemento e alle mille lire di una volta»
(Aurelio Picca, L'Italia è morta, io sono l'Italia)
Se ne è accorto anche Rutelli. Leggi qui.
e scaccio il “geometro” nazionale
venduto al cemento e alle mille lire di una volta»
(Aurelio Picca, L'Italia è morta, io sono l'Italia)
Se ne è accorto anche Rutelli. Leggi qui.
Sulla moschiesa e sui preti
Posto che una Nota della Cei pubblicata nel 1993, al paragrafo 34, dice:
«Le comunità cristiane, per evitare inutili fraintendimenti e confusioni pericolose, non devono mettere a disposizione, per incontri religiosi di fedi non cristiane, chiese, cappelle e locali riservati al culto cattolico, come pure ambienti destinati alle attività parrocchiali».
E lo stesso documento prosegue così:
«In diversi paesi islamici è quasi impossibile aderire e praticare liberamente il cristianesimo».
Che, per il vescovo emerito di Como Alessandro Maggiolini, significa:
«Se si tratta di dare un pasto caldo, di organizzare una raccolta di aiuti, ve bene, ma non tocca a noi dare i locali per la preghiera».
Don Aldo Danieli della parrocchia di santa Maria Assunta a Paderno di Ponzano Veneto, ha un bel dire:
«È inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia».
E poi, dopo il no categorico del vescovo della diocesi di Treviso, monsignor Andrea Bruno Mazzoccato, ripete che «per me era come fare la carità».
Ma non sa don Aldo che la carità più grande è annunciare a tutti il fatto di Cristo?
Non ha ascoltato il cardinale Biffi quando ha detto che «Noi non possiamo rimanere quieti fino a che ogni uomo non venga illuminato e non entri in comunione consapevole col suo Salvatore. Noi siamo chiamati a portare Dio a tutti: agli ebrei, ai musulmani, ai nuovi pagani»?
Che la Chiesa vada avanti da duemila anni nonostante certi preti, è forse il miracolo più grande che anche questa storia ci insegna.
«Le comunità cristiane, per evitare inutili fraintendimenti e confusioni pericolose, non devono mettere a disposizione, per incontri religiosi di fedi non cristiane, chiese, cappelle e locali riservati al culto cattolico, come pure ambienti destinati alle attività parrocchiali».
E lo stesso documento prosegue così:
«In diversi paesi islamici è quasi impossibile aderire e praticare liberamente il cristianesimo».
Che, per il vescovo emerito di Como Alessandro Maggiolini, significa:
«Se si tratta di dare un pasto caldo, di organizzare una raccolta di aiuti, ve bene, ma non tocca a noi dare i locali per la preghiera».
Don Aldo Danieli della parrocchia di santa Maria Assunta a Paderno di Ponzano Veneto, ha un bel dire:
«È inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia».
E poi, dopo il no categorico del vescovo della diocesi di Treviso, monsignor Andrea Bruno Mazzoccato, ripete che «per me era come fare la carità».
Ma non sa don Aldo che la carità più grande è annunciare a tutti il fatto di Cristo?
Non ha ascoltato il cardinale Biffi quando ha detto che «Noi non possiamo rimanere quieti fino a che ogni uomo non venga illuminato e non entri in comunione consapevole col suo Salvatore. Noi siamo chiamati a portare Dio a tutti: agli ebrei, ai musulmani, ai nuovi pagani»?
Che la Chiesa vada avanti da duemila anni nonostante certi preti, è forse il miracolo più grande che anche questa storia ci insegna.
Ma la domanda resta
La lettera (Il Foglio, 9 novembre):
La risposta di Ferrara:
E quella di Luxuria (Il Foglio, 10 novembre):
Al direttore - Dunque, in quel di Puglia a un vescovo gli è andato in luxuria il cervello e a Luxuria gli è andato in pappa clericale. Ma la contraddizione maggiore è di Luxuria che si appresta a fare da testimone a un patto sacramentale che impegna gli sposi alla fedeltà fino a che morte non sopraggiunga, ad accogliere (non selezionare) i figli che Dio vorrà mandare, al mutuo sostegno di una vita, a fare di quell’unione un segno efficace dell’amore di Dio agli uomini. Tutte cose in cui Luxuria non crede. E se non ci crede perché presta se stessa come testimone per un gesto che deve apparirle come una pagliacciata, o un concentrato di arcaismi superstiziosi? Anzi, come un retaggio da superare sul cammino verso quel mondo giusto e naturale cui aspira? La tristezza maggiore è invece per quella parte di chiesa che non sa nemmeno sostenere le proprie ragioni e non balbetta nulla sulla solita tiritera del diritto negato agli omo, trans o no che siano. Nessuno che sappia dire il senso drammatico e bello di due esseri che si impegnano davanti a un Dio che li benedice e a una comunità che li sostiene, perché il loro amore sia la via privilegiata al loro stesso compimento e al servizio alla comunità umana cui appartengono? Si chieda dunque a Luxuria di rispettare la sacralità di quel gesto, e non trattarlo come irrealtà, pagliacciata o commedia degli inganni dove, qualsiasi cosa si dica e si faccia, tanto nulla conta perché nulla è reale, se non il sentimento della sua predilezione per la cuginetta. Il problema è che ormai anche per tanti cattolici, e, peggio, per tanti preti è così. Commedia degli inganni, gesto a cui non si crede intanto che lo si compie.
Emiliano Ronzoni, MilanoLa risposta di Ferrara:
I lettori servono a questo, non a farsi definire padroni del giornale da impiegati che servono con ipocrisia i loro editori, bensì a padroneggiare le questioni che i giornali affrontano. Domanda a Vladimir Luxuria: perché non risponde a questa lettera sincera?
E quella di Luxuria (Il Foglio, 10 novembre):
Al direttore - Sappia il lettore Ronzoni che mi sarebbe piaciuto tenere un profilo, più che basso, rasoterra. Il fatto è questo: mia cugina, che ho visto nascere, mi ha chiesto di farle da testimone. Non mi sono proposta io, ma ho accettato di soddisfare un suo desiderio. Prima di accettare mi sono informata se la mia condizione trans potesse essere dirimente in quel ruolo. Il matrimonio concordatario assolve anche alla funzione civile. Mentre il sacerdote è il testimone di Dio, gli altri testimoni devono certificare per lo stato che il fatto è avvenuto. Per
essere testimoni di nozze non è importante essere battezzati o cresimati né dichiarare adesione alla morale cattolica. Puoi essere ateo o di una religione diversa. Non così per il padrino di battesimo che, avendo una funzione di guida spirituale, deve essere battezzato e cresimato (requisiti che io avrei). Anche per l’annullamento del matrimonio al Tribunale della Sacra Rota il ruolo del testimone è irrilevante. Sarebbe stata una mia ingerenza se avessi chiesto al prete di sostituirmi alla sposa, ma mia cugina ha chiesto solo di farmi esercitare un diritto che hanno tutti. Senza quel divieto iniziale, non avrei usato il ruolo di testimone per rivendicare le mie battaglie né avrei pubblicizzato il fatto che una trans era testimone in un matrimonio concordatario. L’ho dovuto fare per riportare il vescovo a più saggio consiglio, al rispetto del diritto canonico e del Concordato. Cordialmente
Vladimir Luxuria, deputata
essere testimoni di nozze non è importante essere battezzati o cresimati né dichiarare adesione alla morale cattolica. Puoi essere ateo o di una religione diversa. Non così per il padrino di battesimo che, avendo una funzione di guida spirituale, deve essere battezzato e cresimato (requisiti che io avrei). Anche per l’annullamento del matrimonio al Tribunale della Sacra Rota il ruolo del testimone è irrilevante. Sarebbe stata una mia ingerenza se avessi chiesto al prete di sostituirmi alla sposa, ma mia cugina ha chiesto solo di farmi esercitare un diritto che hanno tutti. Senza quel divieto iniziale, non avrei usato il ruolo di testimone per rivendicare le mie battaglie né avrei pubblicizzato il fatto che una trans era testimone in un matrimonio concordatario. L’ho dovuto fare per riportare il vescovo a più saggio consiglio, al rispetto del diritto canonico e del Concordato. Cordialmente
giovedì, novembre 8
Coppia d'attacco: Moggi-Mughini

Più che cani, somari
La parola dice la realtà, la realtà informa la parola. In un rapporto di aderenza e, quasi, di fedeltà ammirabile. È una cosa che s'impara naturalmente, da bambini, ma che poi costa qualche fatica ricordare diventando grandi. A che serve allora che i signori della Treccani facciano i furbi, e sotto la voce "matrimonio" del loro ammasso di carta morta (leggasi "enciclopedia") comprendano anche le unioni di fatto? Noi ce ne accorgiamo subito che hanno tradito quel rapporto. Sono le parole stesse che si ribellano. Basta saperle guardare.
Morire in erasmus
Non c’è mai scampo, nemmeno a vent’anni, nemmeno in paradiso, nel lungo paradiso dell’Erasmus (arrivederci ragazzi, fate baldoria ché poi cambia tutto, passate qualche esame, raccontate quanto è stato bello, quanta gente, quante cazzate, e com’ero libero e pazzo, e com’ero adulto e giovane insieme). Tutta la libertà e la giovinezza, tutte le possibilità, gli spinelli, le chitarre, e nessuna madre a tirarti giù dal letto e urlare: studia deficiente, a che ora sei tornato ieri notte. Sono mesi, anni mirabili, è il periodo che nessuno scorda, quello in cui puoi diventare qualunque cosa desideri, per un po’: sciupafemmine, ribelle, zoccola, cameriera, cosmopolita, musicista da pub, fricchettone, intellettuale, semialcolizzato ma con brio. Poi si torna alla realtà e guarda, non puoi capire, è stato grandioso.
(Da Il Foglio di oggi, leggi qui il seguito).
(Da Il Foglio di oggi, leggi qui il seguito).
mercoledì, novembre 7
Addio Barone

Da acmilan.com: «Il Milan piange la scomparsa di Nils Liedholm, il tecnico rossonero della Stella, protagonista insostituibile del leggendario trio Gre-No-Li. Con lui se ne va un pezzo enorme della storia del Milan, ma il suo ricordo rimarrà indelebile nel cuore di tutti i milanisti e degli appassionati di calcio».
martedì, novembre 6
Chapeau!

Il suo aumento rientra nell’ambito della «rivoluzione intellettuale e morale» dello Stato, che porta a «ricompensare il merito e il lavoro ben fatto». «Ho voluto che la presidenza della Repubblica desse l’esempio». Qui la notizia pubblicata dal Corriere.
Tutte le balle sul pianeta in pericolo
«L’effetto serra è un bluff»; «Il pianeta non si sta riscaldando»; «I ghiacciai non si stanno sciogliendo»; «Le previsioni meteo sono inattendibili»; «La colpa dell’inquinamento non è dell’uomo». Firmato, professor John R. Christy, direttore dell’Earth System Science Center dell’Università dell’Alabama. Un colpo mortale per i professionisti della «difesa della Terra» che, sui fantasmi dell’emergenza ambientale, hanno costruito le fortune politiche ed economiche.
Qui sotto l'intero articolo di Nino Materi per "Il Giornale" e un sito molto attendibile al riguardo.
Qui sotto l'intero articolo di Nino Materi per "Il Giornale" e un sito molto attendibile al riguardo.
lunedì, novembre 5
Ruini, la chiesa, l'omaggio a Ferrara

Per il resoconto sull'incontro, qui sotto il mio articolo per il Giornale del Popolo.
venerdì, novembre 2
Quando arrivano i nostri

Quando arrivano i nostri Giovanna Reggiani è già morta dopo due giorni di coma e un funerale già pronto, domani, nella chiesa di Cristo Re della sua città. Noi, quando arrivano i nostri, proviamo ancora pietà e ancora preghiamo per lei.
Da leggere

(«La vera religione spiegata alle ragazze», Marsilio, pp. 160, Euro 12,00, 2007)
In difesa di Padre Pio
Dal sito lo straniero, l'articolo di Antonio Socci che smaschera le accuse di Sergio Luzzatto al frate di Pietrelcina.
Fuoriclasse

Qui un'anteprima sul tema, l'intervista di Cazzullo a Ruini.
giovedì, novembre 1
Grazie, Manzoni
«Soffri e sii grande, il tuo destino è questo finor: soffri, ma spera: il tuo gran corso comincia appena; e chi sa dir quai tempi, quali opre il cielo ti prepara? Il cielo che re ti fece, ed un tal cor ti diede» (Adelchi)
mercoledì, ottobre 31
Rassegna stampa CLU
A proposito di Eluana Englaro, di testamento biologico e della discussa sentenza della Cassazione.
lunedì, ottobre 29
Biffi ai giornalisti
«La vostra professione è preziosa e insostituibile nella convivenza moderna. Senza il vostro lavoro non potrebbe sussistere una società degna di questo nome: anche per merito vostro, noi non siamo un’aggregazione di individui solitari e incomunicabili, ma un corpo che vive di un’unica vita; anche per merito vostro si reggono le libertà civili e non ci viene imposta una sola e opprimente visione delle cose; anche per merito vostro si vengono a conoscere le necessità, le disgrazie, le sofferenze, e l’uomo può soccorrere l’uomo».
Scarica qui l'intero testo.
Scarica qui l'intero testo.
Killing via Solferino

«Il catalogo dell'Ikea è più divertente del Corriere della Sera... ha una prima pagina che sembra quella del 1932».
(Sopra, il titolo dell'11 giugno 1928, tra l'altro attualissimo).
Care architetture
martedì, ottobre 23
A scuola di economia

È iniziato ieri all'Università Cattolica il ciclo di incontri su questi e altri temi di attualità economica con Oscar Giannino, direttore di LiberoMercato.
Dopo l'introduzione del vulcanico economista, si apre il dibattito. Giannino vola alto nel suo inconfondibile stile fatto di provocazioni e affondi, di riferimenti politici, giuridici, storici ed economici. Difficile seguirlo dall'inizio alla fine del sudato ragionamento. Ma questo è in fondo il livello interessante, a costo di scoprirci un po' ignoranti e darci poi all'acquisto indiscriminato di libri, per la gioia delle casse di Vita&Pensiero. Unica nota stonata di questo esempio di università promossa dal basso (Ateneo Studenti) i professori, che hanno accademicamente declinato l'invito.
Prossimo appuntamento giovedì 22 novembre. Per informazioni scrivere a seminario2007@libero.it.
Se questo è un Nobel
La sindrome del Nobel colpisce ancora. Dopo le ecoballe sul clima di Al Gore, inspiegabilmente insignito del Nober per la Pace; dopo le dichiarazioni di James Watson, pioniere dello studio sul dna, secondo cui «i neri africani, ma anche i neri americani, sono meno intelligenti dei bianchi occidentali» - e i bianchi non occidentali dove li mettiamo? -; è la volta di Doris Lessing, ultimo Nobel per la Letteratura, che si lascia andare a facili riflessioni politiche sull'onda del luogo comune. Per la scrittrice inglese ma d'origine iraniana «gli attentati in America non appaiono così tremendi», «Tony Blair credo che sia stato un disastro per la Gran Bretagna» e, quanto a Bush, «c'è da tenere presente che appartiene a una classe sociale che dalle guerre trae molti benefici». Se questo è un Nobel, beati gli ignoranti.
lunedì, ottobre 22
Col naso all'insù

Vittorio, ancora una volta siamo con te
domenica, ottobre 21
sabato, ottobre 20
Sostieni la legge sulla scuola della Lombardia
Il governo ha deliberato l'impugnazione alla legge regionale 19/07 sul Sistema educativo di Istruzione e Formazione della Lombardia. Si tratta di un atto contrario a quella pari dignità che merita di avere il mondo della Formazione professionale, che mina la libertà di scelta educativa promossa e attuata in Lombardia dal presidente Formigoni e che rischia di aggravare il già preoccupante livello di dispersione scolastica dell’Istruzione. Vi invitiamo quindi a prendere una decisa posizione di sostegno al presidente e di protesta nei confronti del ministro Fioroni.
Impugnare la legge regionale è una decisione scellerata, che affossa il mondo della Formazione lombarda e mette a repentaglio il futuro di migliaia di ragazzi che vedrebbero impedita una risposta alle proprie aspirazioni.
Vogliamo che il Ministro Fioroni revochi – subito! – la decisione di ricorrere in Corte costituzionale contro quella legge.
Impugnare la legge regionale è una decisione scellerata, che affossa il mondo della Formazione lombarda e mette a repentaglio il futuro di migliaia di ragazzi che vedrebbero impedita una risposta alle proprie aspirazioni.
Vogliamo che il Ministro Fioroni revochi – subito! – la decisione di ricorrere in Corte costituzionale contro quella legge.
venerdì, ottobre 19
Milano per Giorgio Gaber

mercoledì, ottobre 17
Nell'esperienza di un grande amore
Palalido di Milano, giornata d'inizio anno del CLU 2007. «Perché siamo ancora così insoddisfatti? Perché ci fermiamo prima di scendere all’evidenza delle cose, ci accontentiamo prima – "Mio Dio, mi guardo ed ecco scopro che non ho volto; guardo il mio fondo e vedo il buio senza fine" – Guardiamolo bene in faccia il buio della nostra vita. Che cosa il buio non può far fuori? C’è qualcosa di più profondo del buio – "Solo quando mi accorgo che tu sei, come un’eco risento la mia voce e rinasco, come il tempo dal ricordo"».
lunedì, ottobre 15
Dubbi democratici

venerdì, ottobre 12
I segni dei tempi
Il pezzo del giorno_Giù il colbacco
Ora però seriamente: rendetevi conto, abbiate un po’ di rispetto. Erano il Partito Comunista: il più grande Partito Comunista d’Europa. Partito. Comunista. Falce & martello. Unione Sovietica. Poi hanno perso l’Unione Sovietica. Hanno perso falce & martello, che furono svenduti a quelli che erano due perfetti sconosciuti: Bertinotti e Garavini. Hanno perso la parola Comunista. Sono diventati il Partito Democratico della Sinistra. Hanno digerito, e votato, un ex radicale anticlericale, Rutelli. L’hanno visto prosternarsi dal Papa. Hanno digerito Greganti e tutte le balle dei finanziamenti basati sulle salamelle. Hanno perso anche la parola Partito, sono diventati i Democratici di Sinistra. Hanno digerito gente come Marrazzo, hanno votato persino Badaloni. Hanno votato un boiardo democristiano come Prodi. Due volte. Ora perderanno anche la parola Sinistra. Diverranno il Partito Democratico. Con De Mita. Con Follini. Con Valerio Zanone. Hanno discusso di candidare anche Anna Finocchiaro: è rimasta Rosy Bindi. Sono rimasti cinque candidati di cui tre ex democristiani. Il favorito è un signore che ha dichiarato di non essere mai stato comunista. Rendetevi conto, questa è gente che ha sofferto. Che soffre. Un po’ di rispetto. (Filippo Facci, Il Giornale)
giovedì, ottobre 11
Giudici
A Dida due giornate di squalifica per la sceneggiata col Celtic. Il Milan sta cercando di dimostrare l'origine sarda del giocatore per uno sconto di pena.
venerdì, ottobre 5
Type the sky

giovedì, ottobre 4
Renzo a Milano
Blog contest
Su blogbabel.com la classifica di tutti i blog in base a link in ingresso, FeedBurner, Google Search e Google PageRank. Word-ing si difende bene...
Catalogo totale
Su greatbuildings.com tutte le architetture e gli architetti del mondo, e due timeline sinottiche di autori e opere, dal 2000 a.C. a oggi. Buon sito, grafica da dimenticare.
L'Annunciata a Milano

martedì, ottobre 2
La vita a punti
Per chi già non legge Il Giornale. Corsivo di oggi di Filippo Facci. Contro lo stato regolatore (e la polizia locale!).
In Gran Bretagna hanno vietato di fumare al volante: e se tanto mi dà tanto, presto, un nuovo Codice della strada potrebbe vietarci direttamente di guidare. Non c’è dubbio, infatti, che la sigaretta sia una fonte di distrazione e che aumenti le probabilità di incidenti. Ma se la cosiddetta scienza statistica diviene fonte di legge, beh, allora è davvero finita. Mentre mi raccontavano questo ennesimo divieto inglese, ricordo, pensavo questo: ma allora presto vieteranno anche di parlare in auto, ascoltare la musica, mangiare, insomma tutto. E io scherzavo. Ma il nuovo codice stradale inglese lo dice sul serio: mangiare o bere, inserire il cd nel lettore, cercare una stazione radio, ascoltare musica ad alto volume o discutere coi passeggeri, ebbene, «può essere usato come prova a carico in un processo». Perfetto. Ma allora vietino anche di sposarsi, perché avere la moglie affianco spesso è un fattore stressante che aumenta la probabilità di incidenti. Vietino le auto ai bambini. Vietino di pensare troppo intensamente, che è sicuramente la prima fonte di distrazione. E anche guidare, come detto, aumenta sicuramente la probabilità di incidenti. Dicono addirittura che vivere, secondo recenti statistiche, aumenti le probabilità di morire.
In Gran Bretagna hanno vietato di fumare al volante: e se tanto mi dà tanto, presto, un nuovo Codice della strada potrebbe vietarci direttamente di guidare. Non c’è dubbio, infatti, che la sigaretta sia una fonte di distrazione e che aumenti le probabilità di incidenti. Ma se la cosiddetta scienza statistica diviene fonte di legge, beh, allora è davvero finita. Mentre mi raccontavano questo ennesimo divieto inglese, ricordo, pensavo questo: ma allora presto vieteranno anche di parlare in auto, ascoltare la musica, mangiare, insomma tutto. E io scherzavo. Ma il nuovo codice stradale inglese lo dice sul serio: mangiare o bere, inserire il cd nel lettore, cercare una stazione radio, ascoltare musica ad alto volume o discutere coi passeggeri, ebbene, «può essere usato come prova a carico in un processo». Perfetto. Ma allora vietino anche di sposarsi, perché avere la moglie affianco spesso è un fattore stressante che aumenta la probabilità di incidenti. Vietino le auto ai bambini. Vietino di pensare troppo intensamente, che è sicuramente la prima fonte di distrazione. E anche guidare, come detto, aumenta sicuramente la probabilità di incidenti. Dicono addirittura che vivere, secondo recenti statistiche, aumenti le probabilità di morire.
Tre domande su Rangoon e dintorni

Perché i monaci e i fedeli se sono buddhisti e un po' esotici vanno bene, tutto il mondo si schiera giustamente al loro fianco, e facciamo tutti la foto con la maglietta zafferano, mentre se sono cristiani perseguitati nei paesi islamici, se sono cattolici della porta accanto che fanno il Family day, allora no, dovrebbero starsere nelle loro chiese e nelle loro cappelle?
Perché nessuno si accorge che solo la fede e la religiosità rendono liberi e forti perfino davanti a un esercito di massacratori?
lunedì, ottobre 1
domenica, settembre 30
Atene-Maratona: 2h04'26"

Il Grillo che conta
sabato, settembre 29
venerdì, settembre 28
giovedì, settembre 27
Silvio e il quarto potere

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