giovedì, novembre 15

Caduti in piedi

I 161 voti favorevoli contro i 157 contrari significano che la Finanziaria è arrivata in porto, dopo un viaggio tempestoso e tormentato, ma ci è arrivata. Da parte sua il presidente del consiglio Romano Prodi ostenta la ormai usuale spocchia d'ordinanza ("Da domani la destra deve fare un esame di coscienza") che ci tocca sorbire a ogni sua mezza vittoria, dall'aprile 2006 a oggi. Ma qual è il reale significato politico della votazione di stasera? Lo dice, senza mezzi termini, Lamberto Dini, considerato l'ago dell'instabile bilancia governativa, quando a pochi minuti dal voto, prima di votare sì "per etica di responsabilità", dice che "è sotto gli occhi di tutti che il governo ha perso consensi, con questa Finanziaria non li può recuperare, e quindi c’è un quadro politico che non può non essere messo in discussione”, e poi aggiunge, per chi non avesse capito, che "la maggioranza non c'è più". Un governo serio se ne renderebbe conto, affronterebbe la questione, cercherebbe alleanze trasversali per realizzare le riforme, prima di riaffidarsi alla volontà degli elettori. Questo governo non lo farà. Al contrario festeggeranno (lo stanno già facendo mentre scriviamo queste righe), si complimenteranno a vicenda (l'ha già fatto Walter Veltroni), accuseranno l'opposizione delle peggiori colpe (l'ha già fatto la Finocchiaro, che è "comunque una donna"). Insomma, il teatrino continua. Ma siamo alle ultime puntate. La questione politica è ormai posta, e mettersi le mani davanti agli occhi non servirà a dimenticarlo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che l'ipotesi di un governo istituzionale faccia comodo al centrodestra non al Paese.

Visto che nell'opposizione non vi è convergenza alcuna su questo tema non è possibile prendere in considerazione questo scenario.

Quelli che vogliono il governo istituzionale sono i "trombati" alle elezioni, coloro che hanno votato senza remore (Udc compreso) l'attuale legge elettorale e che ora vorrebbero riformarla....

Ma come mai il centrodestra vuole riformare una legge che ha approvato??? Vuole riformare la legge elettorale e non la 30??? Non è che se per caso si andasse alle elezioni nonostante l'attuale vantaggio si ritroverebbe nelle stesse condizioni numeriche del centrosinistra di oggi?

Mah

Ti saluto

LM ha detto...

Infatti credo che la motivazione sia proprio quella. Evitare che, dopo le nuove elezioni, che a questo punto non è ben chiaro quando accadranno, ci si ritrovi nelle stesse condizioni di ingovernabilità del Paese.
Sulle ragioni per cui si è convenuti, da entrambe le formazioni politiche, all'attuale legge elettorale, non saprei dire con certezza.
Ciao, Lorenzo