"Dopo che una giovane collega ha lasciato il fidanzato con cui doveva sposarsi pochi giorni fa per via di facebook (la follia di una notte del fidanzato ha scritto su facebook alla collega e a tutti i suoi contatti, comunicando trionfante l’accaduto e allegando foto-prova), a questa colonnina è stato chiesto di farsi servizio pubblico e denunciare la pericolosità sociale dell’aggeggio sfasciafamiglie (...)".
Leggi tutto l'articolo "Cielo, mio Facebook" di Annalena Benini pubblicato oggi sul Foglio.
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4 commenti:
mai fu detta verità più saggia:
"...sa che l’essenza di facebook, oltre all’impicciarsi dei fatti altrui, pubblicizzare i propri e mettere le foto in cui ci si sente meno sfasciati, è il rimorchio. Anche solo sognato o frainteso. Un immenso e virtuale mondo rimorchiabile..."
Il giorno che vi daranno un monitor con un buco in mezzo sarete tutti veramente a posto..
Ciao Margio, sei sempre + grande!
Lolli
Al monitor con il buco non ci avevo ancora pensato :-)
Cmq è proprio vero l'articolo.
Al giorno d'oggi basta avere i fatti propri da spiattellare in rete e quelli degli altri da curiosare per potersi creare dei castelli in testa per passare ogni pausa della giornata navigando da un'"amico" all'altro; e magari ti vedi anche quella li col costumino che si è messa apposta in posa per fare la foto; dovrebbe essere un'altra la posa in cui dovrebbe mettersi per essere presa ancor di più in considerazione.
E c'è chi guarda anche e dice: "Oh, ma quello ha veramente tanti amici!!" Poi guardi ed è amico di Silvio Berlusconi, Bill gates, Bob Marley e dell'uomo di CroMagnon.
Il giorno che apriranno "BallsBook" potrà sembrare di cattivo gusto, ma l'effetto a pensarci bene non cambierà: anche in quel caso si potranno passare intere giornate a vedere foto di coglioni.
SSICSDQCPMDA
Premesse: mi trovi su Facebook perché un giorno mi sono detto vediamo com'è. Uso facebook per il motivo per cui è stato creato, cioè rientrare in contatto, seppur per un breve saluto, con i vecchi compagni di scuola e gli amici dispersi. Odio facebook e tutta la marea di stronzate che la Microsoft ha permesso di metterci dentro nella speranza di farne una macchina da inserzioni per fottere google. Come nella vita, poi, se uno non è interessato alle chiacchiere e al gossip viene lasciato stare pure dalle oche di facebook.
Il mio pensierino: il problema non è facebook ma siamo noi, o voi, o loro. Che uno pubblichi il suo addio al celibato su facebook è indice di stupidità, a prescindere da internet. E poi mi ricordo di quando la stessa storiella era stata fatta circolare per gli sms, dicendo che il cellulare era un pericolo perché si scoprivano gli altarini, gli amanti "segreti", i tradimenti. Come se il problema fosse facebook, o il telefono…
Sono della tua idea. Ma in pochi capiscono perché la propria vita meriti un posto migliore di uno spazietto web con foto annessa per dire che siamo innamorati, contenti, o semplicemente che abbiamo avuto una giornata sbagliata.
Che però il mezzo favorisca l'espressione della stupidità piuttosto che dell'intelligenza, di un'anonima immagine di sé - anche se ci sembra di dire tante cose personali - piuttosto che di sé, questo è un fatto che anche noi dobbiamo riconoscere.
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