
Poi arrivi e ti accorgi che cambia la scena - qui fatta di barche e di ponti, del San Giorgio di Palladio e di un cielo che cade piano nella luce di un sole pallido, eppure a momenti luccicante, gagliardo - ma tu ti sei portato ugualmente dietro te stesso, "per fortuna", diresti poi.
Ancora una volta ti salva il più piccolo avvenimento. È la scritta dello stemma del Patriarca, là in alto, sul palazzo dell'arcivescovado, a dire già tutto. Che cosa non fa più mancare la vita.
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