
Cioè dare questo spazio infinito a disposizione di chiunque abiti in una casa, cioè interpretare l'architettura della casa anche in funzione della sua disponibilità a concedere la vista dell'infinito del cielo: con le sue molteplici infinite apparenze sia che lo si veda terso, di quell'azzurro che, pur nei limiti del cielo lombardo, ad esempio, riempie ancora di gioia la nostra vita e le nostre giornate; sia che appaia pieno di nuvole, negli imprevedibili aspetti che le nuvole hanno, con l'infinito variare della luce".
(Piero Bottoni, Diritto al cielo)
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