giovedì, marzo 22

Cinema_Fight for freedom

Appuntamento alle 9 in largo Gallarati Scotti per vedere "Fight for freedom" con la Meri e gli altri amici della rassegna stampa. Per andare in largo Gallarati Scotti occorre perdersi, e quando ci si è definitivamente persi si è arrivati. E' vicino a tutto: vicino alle colonne di San Lorenzo, vicino a via Torino, vicino all'Iguana, ma in nessun posto.

Il film, di David Cunningham e con attori come Robert Carlyle e Kiefer Sutherland, è tratto da una storia vera e racconta le vicende di una divisione di soldati alleati che nel corso della seconda guerra mondiale viene catturato dai giapponesi e condotto in un campo di prigionia, dove è costretto a lavorare per costruire una ferrovia. Il maggiore Campbell cerca di organizzare la fuga ma il morale della truppa, fiaccato dalla fame, dalle malattie e dalle torture, è a terra.
Grazie però alla guida del capitano Gordon i prigionieri riconquistano dignità e speranza: studiano Platone, recitano Shakespeare, suonano musica con rudimentali strumenti. Cambia il loro modo di guardare le cose - la ferrovia vien su meglio e prima -; e anche di guardare gli uomini - scorgono negli spietati carcerieri un accento di umanità -.
Il perdono ai propri nemici e il sacrificio per i propri compagni sono messi in scena senza alcuna retorica sentimentalista; al contrario sono il segno, anche per i giapponesi, di una reale conversione cristiana che investe il mondo di una novità mai vista prima.

"Fight for freedom", come tutti i film così profondamente cristiani, è perlopiù sconosciuto e introvabile nelle videoteche. Non rimane che affidarsi al commercio online, per esempio su ibs.it o dvd.it.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Del film se ne trova una recensione sulla rivista "Tracce", per la precisione in fondo a questa pagina. Inoltre il film si può trovare con un'attenta ricerca con emule – a buon intenditor poche parole ;)

LM ha detto...

sai che non ho troppa dimestichezza col mezzo informatico. comunque il concetto è che alcuni film, anche se di ottima qualità cinematografica, sono inspiegabilmente - anzi molto spiegabilmente - boicottati.

Giacomo ha detto...

Lo so bene, vedi anche il bellissimo Little Miss Sunshine, certamente non cattolico ma di una bellezza travolgente, che mi sembra sia passato molto in sordina in Italia… colpa della sinistra egemone culturale e censore culturale?