Ha significato un ritorno a casa per Angelo Scola, Patriarca di Venezia, l'incontro dal titolo "La dottrina sociale della Chiesa, risorsa per una società plurale", avvenuto ieri nell'aula magna dell'Università Cattolica, dove molti anni fa si è laureato e ha conseguito il dottorato in Filosofia con Gustavo Bontadini.
«Qui sono stato introdotto al gusto del vivere e del ragionare», dice Scola rispondendo al benvenuto di un emozionato Ornaghi, tutto intento a fare gli onori di casa.
Quale sia lo scopo della dottrina sociale della chiesa, è chiarito dal Patriarca fin dall'inizio della sua lezione: «Proporre principi di riflessione, criteri di giudizio, orientamenti per l'azione».
«L'incontro con Cristo - prosegue Scola - investe tutti gli ambiti dell'umana esistenza», e dunque per il cristiano impegnato in politica è necessario mostrare le implicazioni della fede nella vita sociale, nel tentativo di costruire «uno stato non distaccato ma dichiaratamente al servizio della persona e dei suoi desideri costituivi; non un contenitore anonimo e vuoto, ma uno spazio non confessionale dove ciascuno possa portare il proprio contributo al bene comune». Il passo successivo è semplice quanto rivoluzionario: uno stato così concepito esercita un potere inteso nientemeno che come servizio alla verità.
La lezione, che ha trattato alcuni passi del libro "Una nuova laicità", disponibile da qualche giorno nelle librerie, si conclude con alcune notazioni di metodo, definite «criteri imprescindibili per l'azione sociale», di cui proponiamo gli spunti per noi più interessanti.
1. Ideale, non utopia
«L'utopia non consente una reale costruzione, è pura teoria, nasce dall'ideologia e genera avanguardie che si applicano alla realtà degenerando in violenza». Al contrario «l'ideale (o cultura!) è la verità del reale, è rintracciabile nell'esperienza dell'uomo, potrà realizzarsi sempre meglio, mi sta davanti come un compito e mi chiede di essere un soggetto integrale e in azione. L'ideale è un fatto di popolo, non di avanguardie».
2. Non egemoni
Che significa egemonia? «Egemonico è l'utilizzo sistematico della cultura secondo lo scopo del potere, mentre l'ideale ha la forma della proposta alla libertà della persona».
3. Testimonianza, non militanza
Chi è il testimone? La risposta è tutta nel significato etimologico della parola, «Te-stis, colui che sta tra i due, ponte tra Cristo risorto e il mio fratello uomo».
Ma qual è il contenuto della testimonianza? «Il comunicarsi di una vita cambiata per grazia. In questo senso il cristiano vive la missione in ogni ambito della sua esistenza».
C'è spazio anche per qualche domanda di studenti, ai quali Scola risponde con la cordialità e l'intelligenza di chi sembra conoscerli personalmente, e da sempre.
«Qui sono stato introdotto al gusto del vivere e del ragionare» è un'esperienza che oggi sentiamo ancora più vera, ancora più viva.
sabato, marzo 17
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento