mercoledì, marzo 21

Politecnicale

Essere protagonisti della propria formazione, seguire quel che interessa, dare credito alle proprie passioni. Non ricordiamo chi ce lo abbia detto, ma ci paiono tutte cose vere e incostestabili agli occhi onesti dell'esperienza.

Così eccoci al teatro Studio per il primo incontro di "Politecnicale", progetto realizzato dal Piccolo Teatro in collaborazione con il Politecnico, e rivolto a "chi intende percorrere il valico tra i propri interessi scientifici e la letteratura, per chi vuole cercare di mettere insieme una idea di Milano città politecnica, tra i due 'ingegneri' che l’hanno abitata e percorsa, Leonardo nel Rinascimento e Gadda nel Novecento".

Carlo Emilio Gadda si iscrive alla Facoltà di Ingegneria presso l’Istituto Tecnico Superiore di Milano (il Politecnico) nel 1912, completa gli esami della sezione elettricisti e si laurea dopo la guerra, nel 1920. Poi diventa uno dei massimi scrittori del Novecento.
Un itinerario umano così non poteva che stupirci.

La maestra, tale Giuseppina Carutti, ci sembra subito all'altezza: lavorare 20 anni con Strehler deve pure fare il suo effetto. Due attori teatrali e una ventina di allievi completano la strana compagnia.
Leggiamo il Gadda di "Verso la Certosa", quindi Leonardo. Ne scopriamo alcune affinità.
Poi parafrasiamo Dante, Inferno II, per imparare a "controllare i pensieri, ad appropriarcene, per farci padroni del pensiero, come gli attori che diventano autori della pagina".
Ma come si legge Dante, come si legge un testo letterario? "Strehler nel leggere un testo partiva sempre dal parlato della telefonata alla morosa, quello dove c'è più vita".

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