sabato, marzo 10

Il pezzo del giorno_Capuozzo

E' di Toni Capuozzo, sul Foglio, l'articolo più bello di oggi, dal titolo:

"Mastrogiacomo un imprudente? No, e vi spiego perché"


Il giornalista di Repubblica, da giorni nelle mani dei Taliban, è qui raccontato dalle parole di un amico e collega che ha condiviso con lui l'esperienza dell'inviato di guerra, e non invece descritto dai tanti luoghi comuni e approssimati ritratti che abbiamo sentito in questi giorni.

Capuozzo, come sempre, parla della vita, e lo fa con le parole della vita. C'è nei suoi articoli una corrispondenza diretta, una stretta vicinanza tra la cosa detta e la lingua in cui è detta, tanto che sembra di sentirlo parlare di persona:

«Caratteristica principale dell’antilingua è quello che definirei il “terrore semantico”, cioè la fuga di fronte a ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se “fiasco” “stufa” “carbone” fossero parole oscene, come se “andare” “trovare” “sapere” indicassero azioni turpi. (...) Chi parla l’antilingua ha sempre paura di mostrare familiarità e interesse per le cose di cui parla. (...) Perciò dove trionfa l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire “ho fatto” ma deve dire “ho effettuato” – la lingua viene uccisa». (Italo Calvino)

Se qualcuno si chiedesse che cos'è il giornalismo, legga le ultime 10 righe dell'articolo e qualcosa di importante lo capirà. Grazie Toni per le tue "Occhiaie di riguardo".

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