mercoledì, gennaio 7

Se l'Islam va in piazza

Mille, forse più, musulmani raccolti in preghiera davanti alla Madonnina non si erano mai visti.
La manifestazione "politica" (un corteo pro Palestina) ha gravemente oltrepassato il segno (bandiere israeliane bruciate); ha oltrepassato le barriere (doveva concludersi in San Babila); ha oltrepassato il senso, trasformandosi in pochi metri e pochi minuti in manifestazione "religiosa", secondo la strana commistione delle due sfere, che abbiamo imparato a conoscere nell’Islam, e che finisce irrimedibilmente per strumentalizzare la religione secondo interessi che le sono estranei.
L’arciprete del Duomo, che ha dovuto chiudere le proprie porte ai fedeli, ha giustamente parlato di “mancanza di sensibilità”. Il cardinale del “dialogo” invece non ha parlato. E dunque ci sono motivi di preoccupazione, che ha tra l’altro espresso anche il cardinale Martino.
Poi ci sono ragioni per non gridare allo scandalo e non estremizzare un episodio che - speriamo - resterà tale.
Primo. La piazza del Duomo è naturalmente la piazza della cattedrale cattolica, ma anche la piazza civile per eccellenza di Milano, nella quale tutti i cittadini si riconoscono e alla quale ricorrono in occasioni le più diverse.
Secondo. Come ha osservato saggiamente un altro cardinale romano, «se pregano non fanno la guerra». E questo è vero, e sicuramente anche la Madonnina ne converrebbe.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' triste però vedere la Chiesa dentro vuota di cristiani e la piazza fuori piena di musulmani..

E' la nostra identità che rimane sempre sulla difesa per evitare di sollevare inimicizie che come dice saggiamente Pera "da l'idea sempre più che sfocierà in resa..."

LM ha detto...

Leggi la posizione del patriarca di Venezia Angelo Scola: tutt'altro che resa, tutt'altro che odio ideologico.

Anonimo ha detto...

L'ho letta e ha ragione.
L'unica cosa che mi infastidisce un po è che (converrai) questi sono gesti che hanno un che di provocazione.. l'hai detto anche te che non sarebbe dovuto finire li il corteo. Nessuno dice che non debbano pregare. Ma quando la politica e la religione (che in questo caso coincidono) sfociano nella provocazione mi fa sempre pensare..

LM ha detto...

Quel che preoccupa di più è che l'islam estremista prevale sempre su quello moderato; quello che brucia le bandiera e un attimo dopo, come nulla fosse, si inginocchia a pregare - come fossero atti conseguenti o anche solamente compatibili - si impone a discapito di quello che vive la propria fede nel rispetto delle altre.
Sono questi musulmani che tacciono colpevolmente a preoccuparmi almeno quanto quegli altri che abbiamo visto sotto il Duomo e il Pirellone.