Come ricorda lo scrittore Milan Kundera, in uno dei più bei romanzi del Novecento, ambientato a Praga, "L'insostenibile leggerezza dell'essere", tutti i precedenti crimini dell'Impero russo erano stati compiuti al riparo di un'ombra discreta. Invece l'invasione della Cecoslovacchia del 1968 è stata fotografata e filmata. I fotografi cechi passarono sette giorni sulle strade a fotografare soldati e ufficiali russi in ogni genere di situazioni compromettenti. I russi non sapevano che fare. Nessuno aveva dato ordini su come reagire se qualcuno avesse puntato su di loro l'obiettivo di una macchina fotografica.
La mostra - curata da Sandro Chierici per il Meeting di Rimini 2008 - ripropone molti di questi scatti eccezionali insieme a documenti dell'epoca.
Sarà esposta alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano dal 13 al 22 gennaio.
(Visite guidate: tutti i giorni alle 13,30 e alle 18).
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