martedì, gennaio 8

Progressismi ambrosiani

A Milano danzatrici cingalesi si esibiscono nei loro abiti tradizionali. No, non siamo al circo e non è carnevale. È l'Epiphania Domini nel Duomo della città. La "festa dei popoli" del cardinale Tettamanzi.

«Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto».
(G. K. Chesterton, Eretici, 1905)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

... e allora, c'è qualche problema?

LM ha detto...

Il problema è che non mi piace il modo in cui viene trattato il nostro sacro duomo. Non mi piacciono le pubblicità sulle sue sacre pareti, non mi piacciono le sceneggiate danzanti. Mi basterebbe la liturgia: ben altri ritmi, ben altri colori, ben altri gesti! Magari in latino, così, solo per seguire ogni tanto il Papa. Questo è il problema.

Anonimo ha detto...

Per prima cosa, se ci sono state pubblicità erano sui ponteggi ed erano ovviamente delle aziende che hanno sponsorizzato i lavori. Nemmeno a me piace ma nessuno di dà niente per niente!

Per quanto riguarda la liturgia e la messa in latino ti chiedo, il Concilio Vaticano II c'è stato per cosa?

Preferisci una Chiesa che si rifugia dietro ad una liturgia incomprensibile per vivere tranquilla senza collegamento alcuno con la vita quotidiana delle persone?

Preferisci parole criptiche e prive di senso per i più, canti che invece di esprimere gioia per il lieto annuncio (come facevano al loro tempo peraltro) ci opprimano in un'atmosfera stantia?

A tutto questo, mi spiace ma preferisco la caotica, ma autentica festa di una SACROSANTA messa africana!
Senza sofismi e menate quello stile di celebrazioni va a fondo del messaggio cristiano e della gioia della salvezza con una semplicità e un'umanità disarmanti!