La notte che ho visto le stelle non volevo più dormire,volevo salire là in alto per vedere…
e per capire.
(Claudio Chieffo)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
skip to main |
skip to sidebar
Max Weber, "Il lavoro intellettuale come professione", Einaudi, Torino, 1948
MAIL
agli inquieti bastino le parole
Le ragioni di un blog
Argomenti
- amore (5)
- Apple world (4)
- architettura (44)
- arte (18)
- attualità (24)
- bioetica (52)
- chiesa (97)
- cinema (7)
- cultura (5)
- economia (4)
- eluana (30)
- fotografia (6)
- giornalismo (149)
- grafica (10)
- guerra (4)
- innamorato fisso (5)
- letteratura (17)
- Meeting di Rimini 2008 (7)
- milano (41)
- mondo (21)
- montagna (1)
- musica (11)
- my blog (66)
- papà perché (2)
- poesia (6)
- politica (124)
- satira (2)
- sport (40)
- teatro (2)
- terremoto Abruzzo (2)
- università (50)
- Usa (8)
- varie (11)
- www (11)
GIORNALISMO
SCRITTURA E CULTURA
ARCHITETTURA
UNIVERSITA'
BLOG
VARIE
YOU TUBE
ARCHIVIO MENSILE
-
▼
2008
(274)
-
▼
maggio
(25)
- Ti prego di tenere aperti gli occhi
- Il Papa, la vigna, l'educazione
- Una palma per Rose
- Napoli molto morta
- Il mio critico musicale
- Sacri Monti, terza tappa
- Grazie, Claudio
- Rassegna stampa CLU_La violenza del vuoto
- Un uomo, la politica, il popolo
- Il tempio profanato
- A tu per tu con l'assessùr
- Il bacio di Giuda
- Gomorra, il film
- Chi viene e chi va (ahimè)
- Per LL
- Consolazioni
- Rassegna stampa CLU _ Cina e diritti umani
- Gaber in aula magna
- A Milano con Testori
- Ipse dixit
- Per la cronaca
- clanDestino
- Ricordando Giovannino
- Parole sante
- Lettera aperta a Daniel Libeskind
-
▼
maggio
(25)
CONTATORE
CLASSIFICA
Cosa sto leggendo
Max Weber, "Il lavoro intellettuale come professione", Einaudi, Torino, 1948
ev_onegin@yahoo.it
2 commenti:
Sono stato presente a molte serate "artigianali" del grande Claudio, arrivava con la sua Volvo 740, dapprima con Fabrizio Scheda poi con Flavio Pioppelli, scaricava il suo amplificatore e cantando riempiva la serata e, soprattutto, il nostro cuore. Che bello se venerdì sera Claudio avesse potuto vedere quello che è successo al paladesio: una festa di popolo, per niente "artigianale" grande qualità del suono e degli arrangiamenti che hanno reso ancora più grandi e belle le sue parole che rimangono e continuano ad accompagnarci nella nostra vita.
Ha fatto bene Benedetto a ringraziare Dio e il Giuss per il dono che è stato suo papà; anche noi li ringraziamo per quel dono, che è anche nostro, e per il popolo che siamo. Sono entusiasta per la serata: "io c'ero" e quelle tre ore mi rimarranno nel cuore. Grazie a tutti voi, amici di Claudio!
Gianni Giussani
Di quella serata colpiva soprattutto che la voce dei cantanti esprimeva la stessa consapevolezza che aveva Claudio, intendo lo stesso sentimento della vita e la stessa fede.
Per questo il concerto non ha avuto alcun tono commemorativo, nessun indulgere alla malinconia o al rimpianto. Al contrario, diceva tutta la gratitudine di persone che vivono oggi la stessa speranza.
Grazie del contributo,
LM
Posta un commento