«Credo che Gomorra sia un film che riscrive completamente l’immaginario criminale. A sparare sono attori che spesso hanno sparato nella vita reale. Si spara di fretta e senza alcuna belluria estetica. Le armi sono brutte, hanno rumori secchi senza eco, si conservano addosso senza fondine tra le mutande, tirate su con l’elastico degli slip. Spesso gli attori, mi hanno raccontato, facevano fatica a distinguere la loro vita reale da quello che Matteo gli chiedeva di recitare. C’è una scena del backstage molto bella, gli attori iniziano a litigare su chi deve ammazzare in una scena. Un attore blocca tutto “li devo uccidere io”, e l’altro “mannò, Matteo avevi deciso che li dovevo ammazzare io”. A un certo punto un attore, guardando in telecamera un po’ triste, chiede “ma perchè tutti ci vogliono ammazzare?”. Il film è riuscito a riprodurre, anche nella realizzazione, una certa follia estetica violenta della mia terra».
(dall'intervista di Antonio d'Orrico a Roberto Saviano sul Corriere della Sera Magazine, leggila qui).
sabato, maggio 17
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1 commento:
bellissimo questo retroscena
ci mostra che a volte cinema e vita non sono in fondo cose poi così diverse
(nello specifico, ho letteralmente adorato questo film di garrone)
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