«[...] Come si può parlare di “diritti umani” dove manca l’affermazione della dignità dell’uomo, di ogni singolo uomo? Non bisogna dimenticare che sarebbe impossibile pensare a una Carta fondamentale dei Diritti dell’uomo senza il riconoscimento della centralità della persona. Ma, con buona pace di tutti, non esiste “persona” senza religiosità: o l’uomo dipende dal flusso dei suoi antecedenti materiali ed è una semplice rotella di un ingranaggio economico sociale, oppure dipende da qualcosa d’Altro, che sta all’origine del flusso delle cose, oltre esse, e per questo è irriducibile ad ogni potere.
Da questo punto di vista, tra Occidente e Cina le distanze si sono accorciate. Una tacita complicità mira a negare il fondamento della dignità dell’io e a censurare quei luoghi e quei fatti che promuovono una coscienza autenticamente religiosa, unico argine alla prepotenza del potere».
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