"Dì a Serret che mi dispererei se le mie figure fossero corrette, digli che non voglio che siano accademicamente corrette, digli che intendo questo: se si fotografa uno zappatore, indubbiamente allora non sta zappando. Digli che amo le figure di Michelangelo anche se le gambe sono troppo lunghe, con la schiena e i fianchi troppo larghi.
Digli che ritengo Millet e Lhermitte dei veri artisti, proprio perché non dipingono le cose come sono, tracciandole in modo asettico e analitico ma come essi - Millet, Lhermitte, Michelangelo - le sentono. Digli che la cosa che più desidero esprimere sono proprio quelle manchevolezze, quelle deviazioni, quelle alterazioni della realtà che poi fanno sì che risultino alla fine delle falsità, sì, ma più vere delle verità letterale".
(Vincent a Théo)
Nessun commento:
Posta un commento