martedì, novembre 11

Oppure

Di fronte alla grave situazione universitaria si possono fare tante cose. Si può andare in piazza e gridare la propria protesta rivendicando diritti e autonomia in cambio di nessuna responsabilità, oppure si può continuare a studiare, a insegnare, costruendo nel proprio ambito forme reali di cambiamento.
Si possono organizzare lezioni in piazza assecondando, senza saperlo, i timori di professori che vedono la fine di un periodo di ingiustificati privilegi, oppure ci si può rifiutare di ridursi alla mercè di vecchi baroni e rivoluzionari d'antan, trasformatisi in perfetti reazionari che al solo sentire la parola "riforma" sobbalzano sulla loro impolverata sedia.
Si può perdere del tempo, molto tempo, a immaginare forme di protesta alternativa - anche se la fantasia, abbiamo visto, troppe volte finisce nel grottesco - oppure firmare una mozione nel più importante organo di rappresentanza studentesca universitaria (leggi qui il documento del CLDS), con proposte concrete e condivise di rinnovamento, e indirizzarla direttamente al ministro Gelmini, ai rettori, ai professori e a tutte le persone disposte a collaborare a un serio progetto di riforma.
Oppure, ancora, si può organizzare, come oggi, un incontro nell'aula magna della Statale di Milano, presenti duemila studenti, decine di professori, e tre relatori come Enrico Decleva (presidente CRUI), Nicola Rossi (senatore Pd), Giuseppe Valditara (senatore Pdl), messi attorno a un tavolo a discutere di differenziazione degli atenei, valutazione, meritocrazia, trasformazione delle università in fondazioni, rinnovamento del sistema di governance degli atenei (guarda qui il video dell'incontro e leggi la rassegna stampa).
Insomma, si può anche prendere la cosa sul serio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

- Enrico Decleva (presidente CRUI)
- Nicola Rossi (senatore Pd)
- Giuseppe Valditara (senatore Pdl)

Dammi *1 SOLO* MOTIVO x cui io 'MI DOVREI' FIDARE DI LORO.

Grazie

LM ha detto...

Mi sembra che i nomi e le cariche parlino per loro. Ad ogni modo, se non ti vuoi fidare, se non altro ci devi discutere, perché loro, anche se non sei d'accordo, hanno un ruolo importante nel merito delle scelte sulla riforma universitaria.
Seconda ragione, per niente secondaria: hanno dimostrato la disponibilità ad affrontare la questione con un atteggiamento di collaborazione e responsabilità, due qualità piuttosto rare oggi, non credi?
Grazie, LM

Anonimo ha detto...

francamente, caro lm10, io non sono assolutamente per la 'politica del consenso'.
- Sappiamo che la parola 'democrazia' trascende totalmente, nel suo essere e nel suo 'porsi in essere', il Suo SIGNIFICATO ETIMOLOGICO.
Quindi pongo su di te l'interrogarti attentamente sul significato di 'ciò CHE è giusto'; se così lo definiamo.-
Perciò il tuo 'anche se non sei d'accordo', nasconde dietro di sè con una maschera, 1 forte spirito anti-democratico oppure, peggio ancora, un forte spirito 'DEMOCRATICO' (leggi quanto sopra SCRITTO),nella misura in cui TU ritenga 'giusta' una certa 'visione della questione'.
Ma si tratta di 'TU', o di 'tu più x-persone'.
E' ovvio che si scade in visioni soggettive, in 'intellettualismi', di poco peso per giunta.
E come tu m'insegni, la storia non è fatta da ciò che 'io penso/ritengo che...', ma da ben altri fatti.
Tre cariche importanti non fan testo, a mio parere.
... E le 'catene ideologiche' (quando scrivi: "anche se non sei d'accordo"), anche se 'indorate da fiori deliziosi' mi danno voltastomaco, ed un forte senso di nichilismo bigotto. (direi, tra parentesi, cosa abbastanza triste da parte di un ragazzo giovane, quale io penso-credo tu sia).
Con massimo rispetto.
Toni.

LM ha detto...

Che alternativa proponi a questa "falsa" democrazia? Sinceramente curioso, LM

Anonimo ha detto...

Bhè, tanto per COMINCIARE, uno
- spassionato
- sincero
- dichiarato
- forte
- ferreo
- abnegato
- sano
- deciso
- coerente
- costante
- irreversibile

RIFIUTO, ad essere 'preso in giro' dalle Istituzioni, dai Loro rappresentanti politici ed amministrativi, ivi compresi loro nomi e cariche.
Se tu sei d'accordo con questo, non credo faticherai a comprendere che nella vita i 'falsi' (travestìti d'angnello) esistono; OK.
Che costoro possono (101%) approfittarsi di Noi (società) ed agire da opportunisti;
OK.
Che io (impersonale) possa, TALVOLTA, accettare di essere fregato dai Loro giuochi di potere, ed ingoiare il rospo amaro;
OK.

**MA**
Che io debba stare o sottostare ai loro servigi, che li debba appoggiare o forse anche difendere nelle loro azioni o asserzioni (in nome della 'democrazia' o di che altro') ha in sè un che di
diabolico e vergognoso.

Potrebbe essere già questo un punto di partenza, non credi lm10?
L'agir reale nella vita non 'per forza' deve risiedere nella scelta di campo di ciò che 'il menu degli orrori ci propone.

toni