martedì, novembre 4

Il circo mediatico fa tappa al Politecnico. Scene di una contestazione che non c’è

Didattica sospesa, ieri, al Politecnico di Milano. Nessuna occupazione in corso però, né lezioni trasferite in piazza. I riflettori sono puntati sull’inaugurazione dell’anno accademico. Tema del giorno, neanche a dirlo, la legge 133 e le prospettive dell’università italiana. Al tavolo dei relatori manca però l’ospite più atteso, lo sfuggente ministro Gelmini, che ha dato forfait insieme ai colleghi Renato Schifani e Letizia Moratti, e che in un comunicato rivolto all’ateneo milanese ha parlato della necessità di «attuare riforme non di facciata e offrire segnali chiari di una volontà di rinnovamento», assumendo ad esempio positivo il «modello Politecnico».

Unico a non aver declinato l’invito, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, per il quale «non ci devono essere tagli indistinti ma bisogna distinguere le università inefficienti da quelle virtuose». Una linea condivisa dal rettore Ballio, già da tempo in prima linea sul fronte riformista.


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