sabato, febbraio 23

Appello alla dignità

Le contraddizioni in politica le puoi nascondere, le puoi dissimulare. Soprattutto in campagna elettorale le puoi spiegare ai tuoi elettori, mostrarle sotto un'altra veste. Addirittura puoi convincerti di averle risolte. Ma poi inevitabilmente ritornano, puntuali si ripresentano all'attenzione di tutti, e allora non puoi più sfidare i fatti, sei costretto a riconoscerli, ad assecondarli.
Qualche cosa di simile sta succedendo in queste ore ai cattolici del Pd. I giorni felici che sono seguiti alla sofferta integrazione nel nuovo partito sembrano già lontani. Eppure la difficile conciliazione con la preponderante anima diessina pareva riuscita. C'era stata la suddivisione dei delegati, c'era stato il manifesto dei valori e tutte le assicurazioni del caso. E mentre i teodem inneggiavano autocompiacenti a una rinnovata maturità politica nel segno di laicità e progressismo, qualche maligno giudicava ancora improbabile e sconveniente la fusione della Margherita nei Ds, e diceva che no, non si confonde la propria identità, non vi è compromesso che tenga sui propri valori.
Oggi a che punto siamo? Siamo al punto in cui Veltroni ha arruolato l'armata anticlericale al comando di Pannella. Una scelta su cui la Binetti si è detta "perplessa e amareggiata" perché, come riconosce la senatrice senza giri di parole, i radicali "sono portatori di una cultura totalmente opposta a quella dei cattolici". E non è difficile darle ragione, se uno dei primi candidati da loro proposti è quel Sergio Viale favorevole all'introduzione in Italia della pillola Ru486 dell'aborto fai-da-te, quel ginecologo che non si vergogna a dire che sono "normali gli aborti anche con feti sani", naturalmente per salvaguardare la salute psichica della donna, quel moderno faustiano che aspetta con trepidazione l'avvento dell'eutanasia nel nostro paese.
Nel caso non venisse eletto, non si preoccupi. Ci penserà Veronesi, capolista in Lombardia del Pd al Senato, a sostenere questa ennesima battaglia di civiltà. Non si preoccupi nemmeno la Binetti, non si preoccupino i tanti preti, le tante suore che per coscienza guardano a sinistra. Non è colpa di Pannella, non c'entra nulla Viale. Le contraddizioni c'erano prima, ci sono oggi, ci saranno domani. Si girino dall'altra parte, se ne sono capaci. Provino ancora ad accomodarle, se hanno la faccia per farlo.
Oppure pretendano rispetto, rivendichino dignità.

Nessun commento: