giovedì, settembre 25

Scienza & Vita: quella legge sia pro life

Comunicato del 25 settembre 2008

I recenti pronunciamenti giurisprudenziali sulle questioni di “fine vita” e l’orientamento del Parlamento a regolamentare la materia inducono l’Associazione Scienza & Vita a partecipare al dibattito pubblico su un’ipotesi legislativa. Scienza & Vita ribadisce i principi che ha sempre sostenuto a tutela della vita umana e della sua indisponibilità e auspica che un eventuale intervento legislativo si ispiri a quel “favor vitae” che è la vera matrice unificante dei valori costituzionali.
A questo proposito l’Associazione riafferma: Sì ad una legge che proibisca l’eutanasia in tutte le sue forme e l’abbandono del malato; No all’accanimento terapeutico; Sì all’alimentazione e all’idratazione come sostegno vitale; Sì alle cure palliative e alla terapia del dolore; Sì alla promozione di ogni forma di assistenza e di sostegno al malato e alla sua famiglia; Sì al rafforzamento della relazione medico/paziente, basata sull’alleanza terapeutica, quale luogo in cui si collocano sia le volontà del paziente, dichiarate in modo “certo” e “inequivocabile”, sia la responsabilità del medico – in ogni situazione clinica – di valutare in scienza e coscienza nel rispetto del bene supremo della vita; No ad una legge sul testamento biologico come forma di autodeterminazione quale scelta insindacabile su come e quando morire.


Fa eco Francesco Agnoli: "I laicisti trionfano" (Il Foglio, 25 settembre 2008)

"Se ben comprendo alcune dinamiche, mi sembra che, ignorando prese di posizione in senso contrario, ad esempio da parte di personalità come Adriano Pessina e dei medici di “Medicina e persona”, si ipotizza che la congiuntura politica sia tale da permettere di ottenere un successo, una legge cattolica, o meglio, una legge rispettosa del diritto naturale. Il mio ottimismo, in verità, è assai più moderato: preferisco resistere, in trincea, tenendo alti i principi, le posizioni, che gettare il pallino nell’agone parlamentare, da cui poi non si può mai tornare indietro: possiamo prevedere cosa succederà?"


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