«Quali sono i compiti di uno stato laico?
Lo stato dev’essere inteso come istituzione che non si identifica con nessuna delle parti in causa (religiose o meno), tuttavia questo non è sinonimo di stato indifferente alle identità e alle culture. Soprattutto non può essere indifferente ai valori (ai beni) della tradizione nazionale prevalente cui fa riferimento.
[…]
Secondo una concezione sbagliata di laicità, il cattolico tradirebbe la laicità dello stato se proponesse un suo modello di società, per esempio un modello di società fondata sul matrimonio. Ma così si confonde la non confessionalità dello stato – sacrosanta – con la sua presunta neutralità nei confronti dei soggetti civili e della loro identità.
[…]
Non si dà convivenza civile senza sacrifici. Una minoranza che pretende un riconoscimento giuridico legislativo può anche non essere accontentata. Non tutti i diritti sono fondamentali, e non ogni inclinazione è un diritto».
(Angelo Scola, "Laicità e politica", Seminari di cultura e formazione politica organizzati da Fondazione Europa Civiltà, giovedì 17 aprile, Università Cattolica di Milano).
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