giovedì, febbraio 19

Grazie Povia

Allora si può parlare fuori dal coro. Allora si può opporsi a quella «vasta cospirazione per imporre un unico livello di coscienza meccanica al genere umano», si può ribellarsi a quei sistemi di comunicazione di massa che «possono comunicare soltanto livelli di realtà ufficialmente accettabili» (Ginsberg).
Perfino a Sanremo. Proprio non me l'aspettavo.

Qui il testo e il video della bella canzone "Luca era gay", che naturalmente sul Corriere (che la definisce "dai contenuti discutibili") merita il voto di 3,5.

Qui invece la bella intervista di Emanuele Boffi al vero Luca pubblicata su Tempi:
"I primi tempi ero molto contento di questa mia vita. Eppure, la sera, quando rincasavo, sentivo come un’ombra di tristezza. Mi sentivo solo, mi mancava qualcosa di vero. E quando guardavo negli occhi i miei compagni vedevo la stessa ombra. Però nessuno lo ammetteva, nessuno lo diceva. Riconoscerlo è uno strappo doloroso. Significa ammettere che il bene che professi è solo complicità, che la cultura che sostieni è basata solo sulla superficialità e il piacere. Non si può avere una relazione con qualcun altro, se non si sa chi si è".

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