Chissà se il tentativo estremo del ministro Sacconi - secondo cui interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale - riuscirà a salvare la vita di Eluana. Chissà se un giorno lei potrà ringraziare tutti quelli che non credano sia giusto disporre della sua vita secondo l'idea che noi ci siamo fatti della nostra. Probabilmente no. Probabilmente già domani Eluana sarà portata nella clinica privata "Città di Udine" dove il primario del reparto Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Civile di Udine, Amato de Monte, darà attuazione alla "procedura" concordata fino all'ultimo dettaglio dagli avvocati, compreso il dettaglio che non è un dettaglio, ossia l'uso di morfina per alleviare il dolore altrimenti insostenibile della morte per sete (minime contraddizioni della fine eutanasica comminata per ragioni di pietà).
Qui, più che nel ministro, si spera in un miracolo.
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