"Dopo la palestra mi iniettavo sempre una dose di insulina nello stomaco. E non sono mai stato beccato... Lo sport inglese mi ha usato per pulirsi la coscienza".
"Il suo thg mi aveva fatto scendere di un decimo nei 100, da 9"97 a 9"87".
"Ho pensato davvero di togliermi la vita".
Parla Dwain Chambers, un grandissimo dell'atletica mondiale, e dice le cose come stanno: che l'antidoping è una messinscena che si regge sull'ipocrisia di atleti e finti organi di controllo, e che alcuni scontano la pena per tutti, perché la gente si convinca che lo sport è pulito...
Da leggere la sua autobiografia "Race against me".
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