"Ingerenza inaccettabile". E' il ritornello che ci tocca sentire quotidianamente dai pulpiti del laicismo e dalla ormai diffusa - ahimè - e acritica opinione comune che condanna all'ignoranza i discorsi dei più, dall'università al mercato, fin dentro gli oratori, a proposito di una Chiesa che esercita il proprio diritto di indicare la direzione ai cattolici tutti, compresi i politici, in un momento di confusione e sbandamento generali.
Un Papa che osa giudicare i fatti più rilevanti della vita degli uomini, che resiste a ogni separazione della ragione dal cuore, della verità dalla carità, e che si permette di dare alle parole il senso che hanno - matrimonio, amore, unione, sesso, verità, bellezza - secondo il buon senso, non è tollerato.
Ma siccome la Chiesa ha ancora la benedetta pretesa di dire la verità - e anzitutto di dire che la verità si può dire, vero Galimberti? - i suoi vescovi scrivono. Nessuno li legge, manca il tempo, tutti sono preoccupati di gridare "ingerenza inaccettabile", "autonomia della politica", "Bagnasco vergogna" (questa la scritta che i genovesi hanno ritrovato al risveglio sulla porta del Duomo).
Se anche voi non li aveste letti, perché impegnati a gridare che no, non si tratta di ingerenza, non siete comunque scusati. Per cui eccola qui, la Nota dolente, insieme a una bella rassegna stampa degli amici del CLU.
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martedì, aprile 3
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