giovedì, aprile 19
Blacksburg, Virginia, ovunque
Ora si dice che era malato, che era "altamente alienato", che aveva problemi con la ragazza. Oggi è perfino stato diffuso un video dai toni aggressivi e, a tratti, deliranti, girato dall'omicida tra la prima e la seconda sparatoria. Un pazzo che, grazie alla facilità di reperire un'arma in America, si abbandona a un momento di follia. Questa è l'interpretazione con cui si vuole spiegare il fatto, riconducendolo a categorie comprensibili, a problemi in sè parziali e magari risolvibili. E se si fosse curato... e se i supermercati non vendessero le pistole... Così si fa meno fatica, e non si è costretti a domandarsi le ragioni profonde del male, le ragioni vere sempre, non contingenti e rassicuranti.
Per Kurt Vonnegut "non c'è niente di intelligente da dire dopo una strage". Può darsi che abbia ragione. Ma qualcosa di intelligente invece è stato detto. Da Ferrara, dal Papa, dagli amici della rassegna stampa del CLU. Li trovate qui sotto, giudicate voi. Ma soprattutto giudicate. Lasciarsi impressionare emozionalmente e tornare nell'indifferenza prima che un nuovo fatto di cronaca ci colpisca, non basta se si vuole capire qualcosa di quel che accade nel mondo e quindi di quel che accade a sè stessi.
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