lunedì, agosto 10

Da portarsi a casa





















Dal Fitzwilliam Museum a Cambridge "Still-life with apples" di Cézanne, che dipinge quelle che a tutti sembrano semplici mele come fossero "i suoi santi" e le "fa significare tutto il mondo" (come dice Rilke). E poi, sempre da Cambridge, una delle Madonne col bambino di Bellini che va ad aggiungersi alla sua antologia santa.
Dalla Courtauld Gallery a Londra una "Conversione di San Paolo" di Rubens in cui pare che tutto il mondo attorno subisca l'influenza di quel fatto. Oltre alle ballerine di Dégas, che ricordano quelle di Francesco Messina e fanno venire una domanda: come si fa a dare la grazia al bronzo? Portiamo a casa anche questa, insieme alla stupenda "Dancer looking at the sole of her right foot".
Dalla National Gallery molti quadri. La "Chair" di Van Gogh che qui eguaglia Cézanne nel rendere la cosa più semplice del mondo la più dignitosa. Qualche passo più avanti in questa stanza che è come una casa della Bellezza ed ecco i "Girasoli" che sono una vera visione: grandissimi, maestosi, ti mettono quasi soggezione e pare siano loro a guardare te.
Di Bellini due Madonne col bambino, una molto simile a quella di Brera, l'altra "Madonna of the meadow", di una tenerezza che colpisce. E infine "The agony in the garden" di Mantegna che dipinge così umanamente i discepoli che pare russino, stravaccati e con la bocca aperta.
Ma forse il più bello è di Rubens (ancora alla Courtauld) con il suo "Landscape by moonlight" che ha quel cielo straordinario in cui le stelle vengono fuori, un po’ in rilievo, come delle perle, e ne mette tantissime, dappertutto, tanto che alcune vanno a finire anche sugli alberi, le fa scendere giù, le fa c’entrare. E allora, con sopra un cielo così, anche quel bosco che è un semplice bosco e quel cavallo che è un semplice cavallo, possono stare in pace, e ogni cosa è se stessa per questa presenza infinita.

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