
«Ci siamo incontrati in modo quasi fortuito – racconta Jonah –. Io ero nel sottoscala dello studentato a suonare, i primi giorni di università a Montréal. David arriva, con un violino, e si mette a suonare con noi senza dire nulla. La sera stessa, tornando da un concerto, discutevamo della bellezza e di Dio. Io, cresciuto nella campagna, non avevo mai conosciuto una persona con cui parlare di queste cose. Ci siamo ritrovati con le stesse domande, fin da subito».
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