Ecco, c’è una tentazione. Finisce il Meeting, tornano i cartellini da timbrare, i frigo da riempire, i banchi su cui appoggiare i libri. E lì, in agguato, il sopracciglio alzato, a dire che in fondo sì, protagonisti per una settimana va bene, tutto molto bello, ma poi è subito tran-tran. E che di padre Aldo, dell’abbraccio tra Vicky e don Carrón, dei galeotti con la faccia buona e il cuore grande, di Sylvie Menard, di Rose e di tutto il resto, può al massimo restare un bel ricordo, capace di infilarsi come pensiero buono alla fine di una giornata un po’ più complicata delle altre (...).
Leggi tutto l'editoriale di Martino Cervo (Quotidiano Meeting, 30 agosto 2008).
domenica, agosto 31
Suonare oltre la morte. Intervista a Jonah Lynch
«Caro Jonah, ma le stelle si possono raggiungere?». Sono domande come questa a segnare l’amicizia tra David Gritz, ragazzo ebreo rimasto ucciso in un attentato nel 2002 a Gerusalemme, e Jonah Lynch, vicerettore della Fraternità Sacerdotale di San Carlo Borromeo, raccolte nel libro “Aspettare insieme. Carteggio tra amici” (Marietti 1820, pagg. 160, 14 €).
«Ci siamo incontrati in modo quasi fortuito – racconta Jonah –. Io ero nel sottoscala dello studentato a suonare, i primi giorni di università a Montréal. David arriva, con un violino, e si mette a suonare con noi senza dire nulla. La sera stessa, tornando da un concerto, discutevamo della bellezza e di Dio. Io, cresciuto nella campagna, non avevo mai conosciuto una persona con cui parlare di queste cose. Ci siamo ritrovati con le stesse domande, fin da subito».
Leggi tutta l'intervista.
«Ci siamo incontrati in modo quasi fortuito – racconta Jonah –. Io ero nel sottoscala dello studentato a suonare, i primi giorni di università a Montréal. David arriva, con un violino, e si mette a suonare con noi senza dire nulla. La sera stessa, tornando da un concerto, discutevamo della bellezza e di Dio. Io, cresciuto nella campagna, non avevo mai conosciuto una persona con cui parlare di queste cose. Ci siamo ritrovati con le stesse domande, fin da subito».
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Incoraggiamenti
Tratto da una storia vera _ Meeting 08 IV
La fuga in trattore verso il seminario, il sacerdozio, l'innamoramento, la crisi. Poi il "dono di un incontro": la vacanza con don Giussani, che l'ha spedito in missione in Paraguay, dove oggi accudisce gli ultimi tra gli ultimi.
Leggi la testimonianza di Aldo Trento di giovedì 28 agosto a Rimini nel ciclo di incontri "Si può vivere così".
Leggi la testimonianza di Aldo Trento di giovedì 28 agosto a Rimini nel ciclo di incontri "Si può vivere così".
Tratto da una storia vera _ Meeting 08 III
Dalla Teologia della Liberazione a Comunione e Liberazione, dalla quasi separazione al matrimonio. Cleuza e Marcos Zerbini, tra i fondatori del movimento brasiliano "Senza Terra", hanno dato una casa a 17mila famiglie povere. Il 24 febbraio nella cattedrale di San Paolo hanno consegnato la loro opera nelle mani di Carrón.
«L’incontro con Cl ci ha fatto capire che la persona deve essere il centro della nostra azione. Il nostro movimento nasce per rispondere a un bisogno ma si trasforma in una comunità per condividere la vita».
Leggi l'intervista e la storia.
«L’incontro con Cl ci ha fatto capire che la persona deve essere il centro della nostra azione. Il nostro movimento nasce per rispondere a un bisogno ma si trasforma in una comunità per condividere la vita».
Leggi l'intervista e la storia.
Tratto da una storia vera _ Meeting 08 II
Tratto da una storia vera _ Meeting 08 I
Guardie e carcerati cantano insieme alla gente al termine della settimana del Meeting di Rimini, fuori dalla mostra "Libertà va cercando, ch'è sì cara. Vigilando redimere" che presentava il loro percorso di recupero lavorativo e umano all'interno della Cooperativa Sociale Giotto. Uno di loro dirà: «Non vedo l'ora di tornare in carcere per raccontare ai miei amici quello che ho incontrato qui».
sabato, agosto 23
venerdì, agosto 22
lunedì, agosto 18
Pellegrinaggio Cracovia-Czestochowa
domenica, agosto 3
«Che cosa dobbiamo fare? Andate al fondo di voi stessi»
«È il desiderio che assicura la fede reale, perché la fede reale è il riconoscimento della sua presenza, di questa presenza, ma quel riconoscimento non è vero se non coincide con il desiderio. Il desiderio è il primo gesto, e a mio avviso l’unico gesto, in cui la verità dell’uomo si gioca, gioca se stessa realmente per far posto al Signore».
(don Giussani)
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