«Non era solo un'emozione estetica né soltanto una curiosità intellettuale: c'era per me, come sarebbe stato per chiunque altro nelle mie condizioni anomale di testimone della fede altrui, un'accoglienza spirituale sincera verso quel mare di umanità che mi veniva incontro, festeggiando l'incontro con il calore tipico dell'adunanza cattolica».
Scarica qui l'intero articolo di Giuliano Ferrara, "Il mio pellegrinaggio da ateo devoto", Il Giornale, 7 giugno 2008.
sabato, giugno 7
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