mercoledì, agosto 19

Grazie a quella commessa del negozio Abercrombie di Londra che finito il turno è uscita a mangiare il suo pranzo portato da casa sui gradini dell'edificio di fronte insieme all'amica. Un istante di vita vera che vale un giorno di finzione. Scesa dai cartelloni è perfino più bella, fuori dal personaggio perfino reale. Qualcuno lo spieghi ai geni del marketing che ancora si perdono questo splendore.

To the North


































Campagna e nuvole, nuvole e campagna. Questo è ciò che trovi se lasci Londra per il Nord, passando nel cuore dell'Inghilterra sulla strada per la Scozia. Non siamo ancora a Durham, roccaforte della prima cristianità sull'isola, e già si vedono da lontano le due torri che fanno da facciata alla sua cattedrale, maestoso esempio di romanico normanno, che dal 1093 si affaccia, senza sagrato, sul fiume - idea straordinaria per questa chiesa dove riposa Beda il Venerabile: il sagrato è tutto il territorio intorno, ecco che cos'è costruire un tempio cattolico! (oggi ahimè segnato dal galletto anglicano che faticheremo a sopportare). Un'altra sorpresa ci attende nel dormitorio benedettino, questa volta quattrocentesco, vero capolavoro costruttivo con 21 travi di quercia da 12 metri di luce! Proseguiamo per il North England, terre selvagge e infiniti puntini di pecore bianche. Freddo, pioggia e una sottile nebbia segnano l'ingresso in Scozia, insieme a tante sfumature di verde come non ne abbiamo mai viste. Superiamo Jedburg e la sua cattedrale agostiniana, una San Galgano di Scozia cui il tempo ha sottratto il tetto ma non la bellezza. Due uomini in kilt e una splendida ragazza dai capelli rossi ci fanno presto dimenticare l'Inghilterra. Proveremo simpatia per queste facce scozzesi, occhi azzurri e sguardi acuti che si riconoscono da lontano.
A Edinburgh si respira l'aria delle grandi città europee. Più della città antica colpisce la new town, e i due "crescent", Moray e Ainslie Place, dell'architetto ventiduenne James Craig: fronte pubblico, retro privato, parco al centro e una tipologia abitativa che dovremmo imparare di nuovo.

lunedì, agosto 10

Da portarsi a casa





















Dal Fitzwilliam Museum a Cambridge "Still-life with apples" di Cézanne, che dipinge quelle che a tutti sembrano semplici mele come fossero "i suoi santi" e le "fa significare tutto il mondo" (come dice Rilke). E poi, sempre da Cambridge, una delle Madonne col bambino di Bellini che va ad aggiungersi alla sua antologia santa.
Dalla Courtauld Gallery a Londra una "Conversione di San Paolo" di Rubens in cui pare che tutto il mondo attorno subisca l'influenza di quel fatto. Oltre alle ballerine di Dégas, che ricordano quelle di Francesco Messina e fanno venire una domanda: come si fa a dare la grazia al bronzo? Portiamo a casa anche questa, insieme alla stupenda "Dancer looking at the sole of her right foot".
Dalla National Gallery molti quadri. La "Chair" di Van Gogh che qui eguaglia Cézanne nel rendere la cosa più semplice del mondo la più dignitosa. Qualche passo più avanti in questa stanza che è come una casa della Bellezza ed ecco i "Girasoli" che sono una vera visione: grandissimi, maestosi, ti mettono quasi soggezione e pare siano loro a guardare te.
Di Bellini due Madonne col bambino, una molto simile a quella di Brera, l'altra "Madonna of the meadow", di una tenerezza che colpisce. E infine "The agony in the garden" di Mantegna che dipinge così umanamente i discepoli che pare russino, stravaccati e con la bocca aperta.
Ma forse il più bello è di Rubens (ancora alla Courtauld) con il suo "Landscape by moonlight" che ha quel cielo straordinario in cui le stelle vengono fuori, un po’ in rilievo, come delle perle, e ne mette tantissime, dappertutto, tanto che alcune vanno a finire anche sugli alberi, le fa scendere giù, le fa c’entrare. E allora, con sopra un cielo così, anche quel bosco che è un semplice bosco e quel cavallo che è un semplice cavallo, possono stare in pace, e ogni cosa è se stessa per questa presenza infinita.

Quotidiani

Sicuramente il migliore d'Inghilterra. Grafica perfetta e immagini splendide, soprattutto quelle di sport: grandi, espressive, con un'altissima definizione. Quando vedremo in Italia qualcosa del genere? Quello che si avvicina di più è R2.

lunedì, agosto 3

Morali o moralisti

«La Ru486 rivela la moralità teorizzata e praticata da quanti, in questi ultimi mesi, ci hanno riempito di chiacchiere sulla rilevanza pubblica di certi comportamenti privati. Secondo la più autentica tradizione della Chiesa, mille incoerenze etiche non distruggono né il benessere, né la libertà del popolo, invece un attacco violento contro la sacralità della vita, questo sì è un evento che devasta la nostra vita sociale».

(don Luigi Negri)